venerdì 26 Settembre 2025
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Aosta

Autonomia Speciale: Calderoli Svela Disparità Regionali

Durante un recente intervento ad Aosta, il Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, Roberto Calderoli, ha tracciato un quadro dettagliato dell’attività di supporto governativo alle regioni a statuto speciale, evidenziando disparità significative nell’approccio e nell’impegno dimostrato.

L’analisi, presentata in un contesto elettorale in vista delle prossime elezioni regionali, si concentra sull’implementazione di 15 norme di attuazione attraverso decreti legislativi, sottoposti all’approvazione del Consiglio dei Ministri negli ultimi tre anni.

Un dato significativo emerge dalla distribuzione di queste norme: il Trentino-Alto Adige spicca con otto provvedimenti, seguito dal Friuli con quattro, e la Sicilia con tre.
In contrasto, Sardegna e Val d’Aosta risultano privi di supporto legislativo specifico, un dato che solleva interrogativi sull’effettivo impegno di queste regioni nel perseguimento delle loro specifiche esigenze.

Calderoli ha espresso una critica implicita verso un approccio isolazionista, paragonandolo alla condizione di un’isola, pur riconoscendo l’importanza di una forte identità culturale e locale.

L’analogia con la cultura giapponese, con il suo richiamo al “banzai”, sottolinea la necessità di una proattività e di un’azione decisa per ottenere risultati concreti in dialogo con il governo centrale.
Il Ministro ha riconosciuto l’operato della senatrice Spelgatti, definendola una figura combattiva e determinata, citando la sua ferma difesa della legge sulla montagna come esempio di impegno proficuo.
L’intervento ha inoltre evidenziato una marcata differenza nell’intensità delle richieste di riforma statutaria provenienti dalle diverse regioni.

Calderoli ha riferito di essere stato ripetutamente sollecitato da Fugatti, Kompatscher e Fedriga per l’avvio di processi di riforma, mentre l’incontro con i rappresentanti della Val d’Aosta ha lasciato trasparire una certa riluttanza e una mancanza di slancio nell’affrontare la questione.
Il Ministro ha riaffermato il suo profondo convincimento che l’autonomia rappresenti un pilastro fondamentale della libertà, dell’identità e della capacità di autogoverno.
Ha tuttavia espresso la preoccupazione che, in alcuni casi, l’autonomia venga percepita e perseguita come un mero strumento di gestione del potere, piuttosto che come un mezzo per garantire una migliore risposta alle specifiche esigenze territoriali e per promuovere lo sviluppo locale.

L’auspicio è che si superino approcci frammentati e si favorisca una visione integrata, orientata alla collaborazione e al confronto costruttivo con le istituzioni centrali, al fine di valorizzare appieno il potenziale delle regioni a statuto speciale.

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