La questione relativa alle responsabilità e alle scelte strategiche della CVA (Consorzio di Vigilanza Acque) richiede un esame rigoroso e indipendente, un processo che, alla luce delle recenti vicende, necessita di una riorganizzazione procedurale per garantire piena trasparenza e obiettività. La risoluzione consiliare del 3 aprile scorso ha identificato la necessità di verifiche approfondite sull’operato dei vertici del Consorzio, un compito che, per sua natura, esige l’imparzialità del soggetto incaricato.Considerando la delicatezza del momento, segnato dalla conclusione del mandato legislativo e dalla presenza di temi particolarmente sensibili, Alleanza Verdi Sinistra – Rete Civica, attraverso i suoi rappresentanti Elio Riccarand e Massimiliano Kratter, ha espresso la convinzione che l’attuale presidente della quarta commissione consiliare, Roberto Rosaire (Uv), non possa continuare a ricoprire tale incarico. Questa richiesta di avvicendamento non mira a una critica personale, bensì a assicurare che il processo di verifica sia percepito come equo e libero da preconcetti.Il punto di partenza di questa richiesta è un diffuso senso di preoccupazione, formalmente sancito dalla mozione approvata all’unanimità dal Consiglio regionale l’11 ottobre 2023. Questa mozione, frutto di un’attenta valutazione delle scelte contenute nel Piano strategico CVA 2023-2027, ha impegnato il presidente della commissione competente a programmare e realizzare approfondimenti necessari. Tuttavia, l’avvio di tale approfondimento non ha portato a risultati concreti, soffocato da un’evidente inerzia e una carenza di impegno.La situazione attuale si presenta come particolarmente problematica: si è giunti all’elaborazione di un aggiornamento del Piano strategico, che si proietta fino al 2029, senza che la quarta Commissione abbia espresso un parere ufficiale. Questa omissione solleva interrogativi significativi sulla capacità della Commissione di assolvere al proprio ruolo di controllo e di garanzia per la collettività. L’assenza di un giudizio formale rischia di compromettere la legittimità delle decisioni future e di alimentare sospetti sulla correttezza del processo decisionale.In definitiva, la richiesta di sostituzione del presidente della quarta Commissione non è un atto di ostilità, ma un imperativo di buon governo, volto a restituire fiducia nelle istituzioni e a garantire che l’esame delle responsabilità della CVA sia condotto con la massima integrità e trasparenza, assicurando un’analisi libera da condizionamenti e orientata al bene comune.
CVA: Richiesta di Inchiesta Indipendente e Cambiamento al Vertice
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