giovedì 11 Settembre 2025
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Legge Montagna: svolta per aree interne e sviluppo sostenibile

L’approvazione definitiva della legge per la montagna al Senato rappresenta un momento cruciale per l’Italia, segnando un cambio di paradigma nel modo in cui lo Stato percepisce e sostiene le aree interne e montane.
Più che una semplice legge, si tratta di un atto di riconoscimento del valore intrinseco di questi territori, che da sempre costituiscono un patrimonio inestimabile per la nazione, sia dal punto di vista ambientale che culturale ed economico.

La normativa, frutto di un ampio dibattito e di numerosi contributi, introduce una serie di interventi mirati a contrastare lo spopolamento, promuovere lo sviluppo sostenibile e tutelare l’identità delle comunità montane.
La dotazione finanziaria di 200 milioni attraverso il Fondo per lo Sviluppo delle Infrastrutture Montane (FOSMIT) è un segnale tangibile dell’impegno dello Stato, destinato a finanziare progetti strategici per la viabilità, l’accesso ai servizi e la valorizzazione delle risorse locali.
Oltre agli investimenti infrastrutturali, la legge interviene con misure specifiche per il settore sanitario ed educativo, incentivando l’insediamento di professionisti qualificati – medici, infermieri, insegnanti – in aree spesso penalizzate dalla carenza di personale.

Si riconosce, in tal modo, che la qualità della vita nelle montagne dipende anche dall’accesso a servizi essenziali, altrimenti il rischio di ulteriore spopolamento sarebbe ineluttabile.

Un elemento significativo è l’attenzione dedicata alla digitalizzazione, cruciale per colmare il divario infrastrutturale e garantire alle comunità montane le stesse opportunità di crescita che caratterizzano le aree urbane.
L’accesso a internet a banda larga, la formazione digitale e l’adozione di soluzioni innovative in ambito agricolo e turistico rappresentano leve fondamentali per la competitività dei territori montani.
La legge non trascura il sostegno alle famiglie e ai giovani, con agevolazioni mirate e politiche di inclusione che favoriscano il loro radicamento e la trasmissione delle competenze tradizionali.
Il riconoscimento e la valorizzazione delle professioni montane, spesso legate a saperi ancestrali e a prodotti di eccellenza, contribuiscono a preservare l’identità culturale e a creare opportunità di lavoro.
Particolarmente innovativa è la norma introdotta per la Valle d’Aosta, che mira a responsabilizzare gli escursionisti e a stemperare la pressione legale sui gestori di sentieri e infrastrutture.

L’analogia con le pratiche adottate in altri paesi, dove l’utente è consapevole dei rischi legati all’attività escursionistica, è significativa.
Si tratta di un cambiamento di mentalità che sposta l’onere della responsabilità dall’amministrazione alle persone che scelgono di affrontare percorsi alpini, a condizione che siano adeguatamente informate sui pericoli.

Questo principio non intende sminuire l’importanza della sicurezza, ma piuttosto promuovere una cultura della responsabilità e dell’autonomia, essenziale per la fruizione sostenibile del territorio montano.

L’approvazione di questa legge non conclude un percorso, ma ne segna l’inizio.
La sua efficace attuazione richiederà un forte impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, dalle istituzioni alle comunità locali, in un’ottica di collaborazione e di visione condivisa, per garantire un futuro sostenibile e prospero per le nostre montagne.

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