L’esito del referendum confermativo sulla legge elettorale, con la sua scarsa affluenza, solleva riflessioni complesse che vanno ben oltre la mera constatazione di un voto popolare contenuto.
La visione di una rappresentanza politica paritaria di genere, un obiettivo perseguito con impegno, si scontra con la difficoltà di generare un coinvolgimento civico ampio e consapevole.
Non possiamo ignorare il rammarico per la ridotta partecipazione, ma è cruciale riconoscere il valore intrinseco dello strumento referendario stesso, come espressione diretta della volontà popolare, indipendentemente dall’affluenza.
La possibilità di estendere l’applicazione della stessa normativa elettorale – già sperimentata con successo a livello comunale – alle elezioni regionali rappresenta un segnale incoraggiante.
L’esperienza locale ha dimostrato come un sistema che favorisce la parità di genere possa contribuire a una maggiore inclusione e a una rappresentanza più accurata della diversità sociale.
Tuttavia, il successo di tale sistema dipende non solo dalla sua formulazione tecnica, ma anche dalla capacità di sensibilizzare la cittadinanza e di promuovere una cultura politica che valorizzi la partecipazione di tutti.
Il dibattito elettorale, pur necessario, rischia di distrarre l’attenzione dalle priorità reali dei cittadini.
La questione della rappresentanza politica, sebbene importante, non può oscurare le urgenti necessità che affliggono la comunità.
Sanità pubblica efficiente e accessibile, opportunità di lavoro dignitose, un sistema scolastico equo e moderno, infrastrutture di trasporto sostenibili e soluzioni per il riscaldamento domestico a prezzi accessibili: queste sono le sfide che richiedono un impegno concreto e immediato.
È tempo di superare la logica dei tecnicismi legislativi e di concentrare le energie sulla risoluzione dei problemi che impattano direttamente sulla vita delle persone.
La politica non può limitarsi a definire regole, ma deve agire come motore di progresso sociale, garantendo a tutti i cittadini la possibilità di vivere una vita dignitosa e appagante.
La Valle d’Aosta aperta, e con essa l’intera comunità politica, deve voltare pagina e dedicarsi con passione e dedizione alla costruzione di un futuro migliore per tutti.
La partecipazione democratica non si esaurisce nel voto, ma si alimenta con l’impegno civico e la capacità di contribuire attivamente alla vita della propria comunità.