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venerdì 24 Ottobre 2025

Revisione Legislazione Montana: Un Passo Avanti per le Aree Montane

L’auspicata revisione della legislazione montana, un’urgenza riconosciuta da tempo, si appresta a concretizzarsi, siglando la conclusione di un percorso complesso e articolato, frutto di intense interlocuzioni tra le istituzioni regionali e il Governo centrale.

La normativa preesistente, datata 1994, necessitava di un profondo aggiornamento per rispondere alle mutate esigenze delle comunità montane e alle nuove sfide del XXI secolo.
La mia costante sollecitazione a favore di una revisione tempestiva e applicabile ha contribuito a innescare questo processo di riforma.
Il momento cruciale è ora: un’azione concertata con l’esecutivo e il Parlamento è indispensabile per rafforzare il Fondo Montagna, assicurando la sua sostenibilità e impedendo che le risorse destinate alle Regioni siano compromesse.

Parallelamente, è imperativo esplorare e implementare strumenti finanziari innovativi, capaci di sostenere concretamente gli incentivi promessi dal testo di legge, finalizzati a incentivare la presenza di medici, a supportare le imprese locali, a valorizzare il corpo docente e, in generale, a promuovere lo sviluppo economico e sociale delle aree montane.

Il disegno di legge, recentemente approvato dalla Camera dei Deputati, rappresenta un passo avanti significativo nel riconoscimento e nella promozione delle zone montane italiane.

Il testo prevede la destinazione di circa 200 milioni di euro annuali per il periodo 2025-2027, risorse cruciali per affrontare le problematiche strutturali che affliggono questi territori.
Una quota significativa (40 milioni) è destinata al potenziamento dei servizi sanitari, un investimento essenziale per garantire l’accesso alle cure anche nelle aree più isolate.
Altri 20 milioni saranno indirizzati a supportare il sistema educativo, un fattore determinante per il futuro delle comunità montane.
Le risorse rimanenti saranno distribuite in interventi mirati, coprendo un ampio spettro di necessità: dal sostegno all’agricoltura di montagna, spesso fragile e marginalizzata, all’implementazione di infrastrutture digitali avanzate per colmare il divario tecnologico; dal miglioramento della mobilità sostenibile, cruciale per il turismo e la connettività, alla promozione di un turismo responsabile e di qualità, capace di valorizzare il patrimonio culturale e naturale delle montagne.

Particolare importanza è attribuita al contrasto dello spopolamento, una piaga che minaccia l’identità e la vitalità di questi territori, attraverso misure di incentivazione alla residenza e alla creazione di opportunità lavorative.
Un elemento di profondo merito contenuto nel testo di legge è la revisione dei criteri di definizione delle zone montane, correggendo un’eccessiva generosità del passato che ha diluito il concetto di “montagna vera”, a discapito delle aree più marginali e autenticamente montane.
Questa “pulizia” perimetrale consentirà di indirizzare le risorse e gli interventi verso le comunità che ne hanno più bisogno, rafforzando la loro resilienza e promuovendo uno sviluppo sostenibile e coerente con le peculiarità di questi territori.

L’impegno ora è tradurre questa cornice legislativa in azioni concrete, innescando un processo di rigenerazione delle aree montane italiane.

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