“La frammentazione interna alla sinistra rappresenta un ostacolo alla realizzazione di un progetto politico unitario e condiviso.
Nonostante il complesso scenario elettorale che ci troviamo ad affrontare, il nostro impegno rimane saldamente orientato verso la costruzione di un fronte progressista coeso e propositivo.
Questo è l’imperativo che guida il nostro lavoro, un obiettivo che perseguiamo con determinazione, indipendentemente dalle dinamiche contingenti,” ha affermato Luca Tonino, segretario del Partito Democratico valdostano, durante la presentazione del programma elettorale destinato alle prossime elezioni regionali e comunali.
Alla sua destra, Matteo Hallissey, presidente nazionale di +Europa, e Valeria Fadda, candidata vice sindaca di Aosta, hanno condiviso la stessa visione strategica.
L’approccio che abbiamo scelto si discosta dalle logiche imposte dall’alto, dalle coalizioni preconfigurate e autorizzate da Roma.
Abbiamo optato per una scelta autonoma, per la definizione indipendente dei nostri candidati, ponendo al centro la necessità di ascoltare le voci che emergono dal territorio.
Questa scelta non è una rinuncia, ma una dichiarazione di responsabilità nei confronti degli elettori.
La nostra forza risiede nella capacità di accogliere e valorizzare le differenze, riconoscendo che la complessità sociale si traduce in una pluralità di esigenze e prospettive.
Il nostro intento è costruire un’area politica progressista e riformista, capace di interpretare le istanze di un elettorato articolato e consapevole.
Non si tratta di uniformare, ma di orchestrare un insieme eterogeneo, un mosaico di sensibilità diverse che condividono un’aspirazione comune al cambiamento.
“Le diversità non sono un limite, ma una risorsa inestimabile, soprattutto nel contesto comunale,” ha sottolineato Valeria Fadda, vice sindaca.
“La varietà delle liste in competizione offre all’elettore la possibilità di scegliere, di esprimere una preferenza che rifletta la propria identità e le proprie priorità.
Questa ricchezza di opzioni testimonia la vitalità del dibattito democratico e la pluralità delle istanze che emergono dalla comunità.
” È essenziale, quindi, promuovere un dialogo costruttivo tra le diverse forze politiche, al fine di individuare punti di convergenza e costruire un’agenda condivisa.
Questo processo richiede disponibilità al compromesso, capacità di ascolto e una visione a lungo termine, orientata al bene comune.
La frammentazione, infatti, può essere superata solo attraverso un impegno attivo alla riconciliazione e alla costruzione di un progetto politico condiviso, capace di rispondere alle sfide del presente e di costruire un futuro più giusto e sostenibile.
L’unità, non come assenza di diversità, ma come capacità di trasformare le differenze in opportunità, rappresenta la chiave per affrontare le complessità che ci attendono.