L’approvazione parlamentare del disegno di legge dedicato alle aree montane segna una svolta significativa, un’occasione perduta per decenni che ora si concretizza in un atto legislativo capace di ridisegnare il futuro delle comunità appenniniche e alpine. Il provvedimento, atteso da oltre trent’anni, non si limita a un mero riconoscimento formale, ma si prefigge di innescare un processo di rivitalizzazione economica, sociale e ambientale che affonda le sue radici nella valorizzazione delle peculiarità territoriali e culturali.La legge, lungi dall’essere un mero compromesso politico, si presenta come un mosaico di interventi mirati, frutto di un’attenta riflessione sulle sfide complesse che le aree montane affrontano. Un elemento cruciale è l’attenzione riservata al ruolo strategico delle aree protette e dei parchi nazionali, riconosciuti esplicitamente come pilastri della conservazione della biodiversità e dello sviluppo sostenibile. L’introduzione di finanziamenti specifici destinati alla ricerca sulla gestione della fauna selvatica rappresenta un investimento nel capitale naturale, con l’obiettivo di preservare l’equilibrio degli ecosistemi montani e mitigare i conflitti tra uomo e natura.L’ampliamento degli incentivi agli investimenti in agricoltura montana, estesi a cooperative agricole e forestali, inclusi i consorzi partecipati dai comuni, è un segnale di sostegno all’economia locale, favorendo la diversificazione delle produzioni, la valorizzazione dei prodotti tipici e la creazione di nuove opportunità di lavoro. La legge non trascura, inoltre, la necessità di ridurre il divario digitale che ancora affligge molti comuni montani, promuovendo la continuità dei servizi di telefonia mobile e delle connessioni digitali. Questo intervento è essenziale per garantire l’accesso all’informazione, l’erogazione di servizi pubblici essenziali e la partecipazione alla vita sociale ed economica del Paese.Tuttavia, la piena efficacia della legge dipenderà dalla capacità di tradurre gli impegni programmatici in azioni concrete, attraverso la predisposizione di bandi specifici, la semplificazione delle procedure amministrative e il coinvolgimento attivo degli stakeholders locali. Sarà fondamentale un approccio integrato, che coniughi interventi strutturali con iniziative di sensibilizzazione e formazione, al fine di promuovere una cultura della sostenibilità e della resilienza nelle aree montane. La sfida è quella di costruire un futuro in cui le montagne non siano percepite come luoghi marginali e abbandonati, ma come territori vitali, ricchi di opportunità e capaci di contribuire attivamente allo sviluppo del Paese. L’approvazione della legge è solo il primo passo di un percorso lungo e impegnativo, ma carico di speranza e di prospettive positive.
Svolta in montagna: una legge per il futuro delle aree alpine e appenniniche.
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