La storia delle relazioni tra la Valle d’Aosta e la Savoia incarna una riflessione profonda sulle dinamiche territoriali e identitarie plasmate dagli eventi storici e dalle scelte politiche. Più che una semplice vicinanza geografica, il legame tra questi due territori rappresenta una sovrapposizione di storie, tradizioni e destini, che le contingenze degli stati nazionali e le ferite della guerra mondiale hanno cercato, con scarso successo, di lacerare. La memoria condivisa, intrisa di scambi culturali, commerciali e umani, continua a pulsare nei rapporti tra le popolazioni, sfidando le barriere artificiali tracciate sulla cartina.In questo scenario, la cooperazione transfrontaliera emerge non come una semplice opzione amministrativa, ma come un imperativo etico e pedagogico. Investire nella collaborazione territoriale significa, innanzitutto, educare le nuove generazioni a un’idea di appartenenza più ampia e inclusiva, capace di superare i confini nazionali e di abbracciare la complessità delle identità europee. Si tratta di coltivare un’attitudine al dialogo, alla comprensione reciproca e alla risoluzione pacifica dei conflitti, competenze essenziali per affrontare le sfide di un mondo globalizzato e interconnesso.L’impegno congiunto della Regione Valle d’Aosta e del Dipartimento della Savoia, incarnato nell’attività del Gruppo Europeo di Interesse Economico del Colle del Piccolo San Bernardo, testimonia la volontà di tradurre questo principio in azioni concrete. La gestione condivisa dell’Ospizio del Piccolo San Bernardo e del Giardino Alpino La Chanousia non è solo una questione di patrimoni materiali, ma un’occasione per promuovere un turismo sostenibile e di qualità, che valorizzi il paesaggio alpino, le tradizioni locali e l’ospitalità transfrontaliera.La pianificazione di interventi di restauro e riqualificazione dell’Ospizio, inseriti in un piano più ampio di sviluppo del Colle del Piccolo San Bernardo, rappresenta un investimento strategico per il futuro del territorio. Questo progetto non mira soltanto a conservare e valorizzare un edificio storico, ma a creare un polo di attrazione turistica e culturale, un luogo di incontro e di scambio tra persone provenienti da diverse nazioni. L’iniziativa si pone, inoltre, come esempio di come la cooperazione territoriale possa contribuire a rafforzare l’integrazione europea, promuovendo la conoscenza reciproca e la comprensione tra le comunità locali. In un’epoca segnata da tensioni e divisioni, la Valle d’Aosta e la Savoia possono rappresentare un modello di convivenza pacifica e di collaborazione transfrontaliera, un faro di speranza per un futuro di pace e prosperità condivisa.
Valle d’Aosta e Savoia: un ponte di storia e futuro condiviso.
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