L’identità valdostana si configura come un mosaico complesso e affascinante, un’esperienza antropologica unica che trascende la semplice appartenenza geografica. Siamo “frontalieri”, sì, ma il termine non esprime una condizione marginale o di passaggio, bensì un ponte vivente tra due mondi, un’identità ibrida che incarna la volontà di appartenere pienamente all’Italia, pur conservando la vibrante specificità e l’autonomia della Valle d’Aosta. Questo modello di convivenza, di scambio culturale e di apertura al dialogo rappresenta un patrimonio inestimabile, un laboratorio di coesistenza che aspira a irradiare valori di solidarietà e rispetto reciproco in un contesto europeo spesso segnato da divisioni.La celebrazione della Festa della Repubblica, occasione solenne per la consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, ci offre una riflessione profonda sul significato della nostra identità collettiva. La storia della Valle d’Aosta è intrinsecamente legata alla storia repubblicana, un intreccio che affonda le sue radici nel doloroso percorso di liberazione e nella conseguente affermazione dell’autonomia. Lo Statuto Speciale, nato come risposta alle esigenze specifiche di una regione multiculturale e plurisettoriale, rappresenta un esempio emblematico di come il principio di autonomia possa coesistere con l’appartenenza a un progetto nazionale più ampio.Il suffragio universale, conquista fondamentale per la costruzione della Repubblica, ha permesso a uomini e donne di ogni estrazione sociale di partecipare attivamente alla definizione del futuro del Paese. Questa partecipazione, fondata sull’inclusione e sul riconoscimento del valore intrinseco di ogni individuo, è la linfa vitale di una democrazia autentica. Le diversità, lungi dall’essere fonte di conflitto, costituiscono una ricchezza inestimabile, un caleidoscopio di esperienze, di tradizioni e di prospettive che arricchiscono il tessuto sociale e culturale.L’atto di premiare con onorificenze figure di spicco che hanno dedicato la loro vita al servizio della comunità valdostana, come Lodovico Passerin d’Entrèves, insignito anche di un riconoscimento dall’Autonomie, e il Generale Giovanni Santo, testimonia l’importanza del contributo individuale alla costruzione di un futuro migliore. Anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Alpini, Carlo Bionaz, e i Luogotenenti in congedo dell’Arma dei Carabinieri, Paolo Romeo e Roberto Spinardi, simboleggiano l’impegno civile e la dedizione al bene comune, valori imprescindibili per una società coesa e prospera. Queste figure, espressioni diverse ma convergenti di un unico spirito di servizio, ci invitano a riflettere sul nostro ruolo di cittadini e sulla nostra responsabilità di contribuire attivamente alla costruzione di un futuro in cui l’autonomia, l’inclusione e la solidarietà siano i pilastri fondamentali.
Valle d’Aosta: Identità, Autonomia e Impegno Civile
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