martedì 14 Ottobre 2025
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Valle d’Aosta: Scontro sulla Giunta, Avs denuncia un’erosione della democrazia.

La questione relativa all’ammissibilità di Testolin e Bertschy nella prossima composizione della Giunta regionale rappresenta un punto di rottura nell’etica amministrativa e nella tenuta stessa del sistema politico valdostano.

Avs-Rete Civica, con fermezza, dichiara di voler contestare in sede giudiziaria qualsiasi tentativo di includere i due esponenti in un incarico che segnerebbe la loro quarta presenza consecutiva all’interno dell’organo esecutivo regionale.
La peculiarità del contesto valdostano richiede un’analisi più approfondita.

La Regione, caratterizzata da una notevole capacità finanziaria e da margini di spesa considerevoli, si trova a gestire dinamiche di potere inedite.

Tradizionalmente, il Partito degli Assessori Regionali, grazie al controllo diretto delle risorse e delle decisioni operative, si è affermato come la forza politica dominante.

A seguire, il Partito dei Sindaci, beneficiario di finanziamenti e competenze trasferite dalla Regione, ha consolidato la propria influenza.
Questa concentrazione di potere, inevitabilmente, rischia di generare fenomeni oligarchici, con gruppi ristretti a detenere il controllo delle leve decisionali a scapito della rappresentatività popolare e dell’effettivo sviluppo del territorio.
In risposta a questo rischio, il legislatore regionale, con lungimiranza, aveva introdotto limiti precisi ai mandati consecutivi sia degli Assessori che dei Sindaci, al fine di favorire il ricambio generazionale, promuovere la competizione politica e garantire una maggiore trasparenza nell’azione amministrativa.
Tuttavia, questa architettura istituzionale, frutto di un equilibrio delicato, è ora oggetto di una progressiva erosione.
Già in passato, il limite ai mandati dei Sindaci è stato aggirato attraverso un’interpretazione estensiva della normativa, aprendo la strada a candidature multiple e alimentando la competizione per le poltrone regionali.

L’attuale tentativo di sospendere l’applicazione del limite ai mandati in Giunta regionale rappresenta un passo ulteriore in questa direzione.
La decisione dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio, presa con un voto di maggioranza ristretto, rivela una volontà di manipolare la legge a fini elettorali e di perpetuare il potere nelle mani di una cerchia ristretta.

L’espediente di affidare a un professore di diritto costituzionale il compito di fornire un’interpretazione “creativa” della normativa, al di là del testo letterale della legge, solleva seri interrogativi sulla legittimità e la trasparenza del processo decisionale.

Avs-Rete Civica condanna con forza questa manovra, definendola un ulteriore episodio di forzatura e di violazione dei principi fondamentali della democrazia regionale.
Si tratta di una pericolosa deriva che minaccia l’integrità del sistema istituzionale e compromette la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

La battaglia per la salvaguardia dei limiti di mandato rappresenta una difesa imprescindibile dei valori di equità, trasparenza e responsabilità che devono guidare l’azione politica in Valle d’Aosta.

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