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La Grande Course: Lo Scialpinismo Ritorna al Centro dell’Attenzione.

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L’anno olimpico si preannuncia un capitolo cruciale per lo scialpinismo, con La Grande Course che ambisce a ridefinire il proprio ruolo e a proiettare le discipline verso una rinnovata visibilità e partecipazione.

Marco Camandona, presidente del circuito, ha delineato una strategia volta a valorizzare l’autenticità dello sport, ancorandola a un format innovativo e a una selezione di eventi di eccezionale pregio tecnico ed organizzativo.

L’attenzione si focalizza inizialmente sulla Transcavallo, un evento consolidato sulle Dolomiti Bellunesi che, grazie alla sua reputazione e alla qualità dell’organizzazione, è stato scelto come pietra angolare di questa nuova impostazione.
L’obiettivo non è solo promuovere la singola competizione, ma creare un ecosistema di eventi che, nel tempo, possano arricchire l’offerta scialpinistica, stimolando la crescita del movimento e mantenendo vivo l’entusiasmo dei partecipanti e degli spettatori.
La Grande Course si propone come custode delle radici dello scialpinismo, un’eredità di fatica, abilità e profonda connessione con l’ambiente montano.

Questa tradizione viene reinterpretata in chiave contemporanea, con un’attenzione particolare alla comunicazione e alla promozione, al fine di renderla accessibile e attraente per un pubblico più ampio.

La competizione in programma a Bormio rappresenta un’opportunità unica per mostrare l’essenza dello skialp autentico: un’esperienza impegnativa che trascende la semplice velocità, mettendo in risalto l’abilità tecnica necessaria per affrontare terreni impervi, l’audacia richiesta per affrontare creste esposte e la gratificazione di una discesa in neve immacolata.
Il circuito, un punto di riferimento per gli appassionati, si articola attorno a tre eventi di rilievo internazionale: l’Altitoy Millet, che si svolgerà tra i Pirenei Francesi dal 31 gennaio al primo febbraio, il già citato Transcavallo (27 e 28 febbraio), e il Millet Tour du Rutor Extrême, in Valle d’Aosta, in programma il 28 e il 29 marzo.

Questi appuntamenti non sono solo gare, ma veri e propri crocevia di culture alpine, luoghi di incontro tra atleti, organizzatori e sostenitori dello sport, contribuendo a rafforzare l’identità e la vitalità della comunità scialpinistica.

L’ambizione è quella di elevare lo scialpinismo a disciplina olimpica, dimostrando la sua capacità di coniugare tradizione, innovazione e rispetto per l’ambiente montano.

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