L’esercitazione annuale regionale di Protezione Civile, in programma dal 3 al 10 giugno tra Pollein, Aosta, Quart e Saint-Christophe, rappresenta un punto di svolta nell’approccio alla gestione delle emergenze. Quest’anno, in un’ottica di inclusione e innovazione, si assiste a una partecipazione attiva e significativa di persone con disabilità, un elemento che segna un cambiamento profondo rispetto alle edizioni precedenti.L’iniziativa, promossa dalla Regione e coordinata dal Capo della Protezione Civile Valerio Segor, non si limita a testare i protocolli di risposta in caso di calamità, ma ambisce a ridefinire le strategie di assistenza e a sensibilizzare l’intera comunità. L’obiettivo primario è affinare la capacità di intervenire in modo efficace e inclusivo, garantendo la sicurezza e la dignità di tutti i cittadini, indipendentemente dalle loro condizioni.La portata dell’esercitazione è considerevole: oltre 250 persone, tra giovani vigili del fuoco, volontari ANPAS, studenti e operatori specializzati, saranno coinvolte in una settimana di formazione e simulazione. Il calendario prevede cinque o sei corsi pratici intensivi, due giornate dedicate alle porte aperte (6 e 7 giugno) e il coinvolgimento di oltre 20 strutture ed enti operativi. La presenza di 200 bambini sottolinea l’importanza di educare fin dalla giovane età i futuri cittadini alla cultura della resilienza e della solidarietà.Le simulazioni, meticolosamente progettate dalla dirigente del Centro Funzionale e Pianificazione Sara Ratto, spaziano da scenari complessi come un incidente industriale nello stabilimento Cogne Acciai Speciali, alla ricerca di persone con deficit uditivo nelle aree collinari di Quart, fino a un incendio boschivo che richiede l’evacuazione della Fondazione Ollignan. Questi scenari, pensati per essere realistici e stimolanti, metteranno alla prova le capacità di coordinamento e di problem-solving dei partecipanti, affinando le competenze in materia di gestione delle emergenze. Sono previsti anche 12 moduli formativi dedicati a diverse aree di intervento, dalla gestione delle risorse umane alla comunicazione di crisi.Un momento cruciale dell’esercitazione sarà rappresentato dai due seminari pubblici del 7 giugno: uno focalizzato sulla gestione della disabilità in contesti di emergenza, l’altro dedicato alla comunicazione efficace in situazioni di crisi. Questi eventi, aperti al pubblico e seguiti da circa 200 studenti, mirano a promuovere la consapevolezza e a favorire il dialogo tra professionisti, volontari e cittadini.L’Assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha sottolineato come l’esercitazione si inserisca in un più ampio processo di cambiamento culturale, che vede la disabilità non più come una condizione isolata, ma come una sfida da affrontare attraverso la rimozione delle barriere architettoniche e relazionali. Questo approccio innovativo implica un ripensamento radicale del ruolo della comunità, che deve essere in grado di accogliere e supportare le persone con disabilità, garantendo loro piena partecipazione alla vita sociale ed economica. L’esercitazione si configura, quindi, come un laboratorio a cielo aperto per sperimentare nuove strategie di inclusione e per costruire una società più equa e resiliente.