La Regione Valle d’Aosta ha dato seguito al Piano per l’applicazione e diffusione della medicina di genere, approvato congiuntamente con lo Stato il 30 maggio 2019. Questo documento si propone un approccio interdisciplinare fra le diverse aree mediche e le scienze umane, prevedendo l’integrazione delle differenze derivanti dal genere per garantire l’appropriatezza della ricerca, della prevenzione, della diagnosi e della cura.Per rendere più efficace la strategia di diffusione del Piano sono state istituite le linee guida relative al suo applicativo in ambito sanitario, queste si dividono in sette aree tematiche: 1) salute sessuale e riproduttiva; 2) salute mentale; 3) salute infantile ed evolutiva; 4) salute degli anziani; 5) salute lavorativa; 6) salute migrante, rifugiata e in movimento; 7) salute LGBTQI+. Queste linee guida sono state definite insieme a un gruppo di esperti che hanno collaborato allo sviluppo del Piano.Parallelamente è stata istituita una formazione continua per i medici e le altre figure sanitarie interessate alla medicina di genere, con l’obiettivo di fornire loro gli strumenti necessari per garantire la piena attuazione delle raccomandazioni del Piano. Inoltre è stato promosso il dialogo tra i professionisti sanitari e la società civile affinché vengano poste le condizioni per una cultura più inclusiva e rispettosa delle diversità.Nello specifico si è trattato di creare un ambiente lavorativo accogliente, in cui ogni singolo individuo possa sentirsi apprezzato e valorizzato indipendentemente dalle sue preferenze sessuali o identità di genere. L’amministrazione regionale ha altresì sottolineato l’importanza di coinvolgere attivamente i pazienti nella loro cura, considerando le loro esigenze specifiche e garantendo una comunicazione trasparente e rispettosa.Il Piano della medicina di genere è stato integrato con un programma di formazione per medici e infermieri del Servizio sanitario regionale, finalizzato a fornire competenze e conoscenze relative alle tematiche di genere. Questo ha comportato anche la predisposizione delle linee guida per l’approccio alla salute e al benessere dei pazienti LGBTQI+, considerati nel quadro più ampio della medicina di genere.Per garantire una maggiore coerenza e integrazione con le politiche regionali, è stato approvato il piano integrativo regionale per la promozione dell’equità sociale e dell’inclusione delle diverse soggettività. L’amministrazione ha anche introdotto un registro pubblico dei progetti finanziati che riguardano la salute e la prevenzione della violenza di genere.Con l’intento di rafforzare l’attuale struttura organizzativa del dipartimento Salute mentale, il Piano della medicina di genere ha previsto un processo di aggiornamento dell’assetto organizzativo e funzionale, allo scopo di migliorare l’erogazione dei servizi e la loro efficienza.