La strategia di Apple sembra mirare a diversificare le proprie catene di fornitura, in risposta alle pressioni geopolitiche che stanno sollevando le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina. L’azienda tecnologica punta a trasferire l’intero processo di assemblaggio dei propri dispositivi in India entro il prossimo anno, spostandosi significativamente dai centri produttivi attuali situati principalmente nella Repubblica Popolare.Queste mosse di Apple rappresentano una risposta alle crescenti pressioni commerciali e alla complessa rete di relazioni tra le aziende statunitensi e la Cina, che stanno vivendo un periodo di tensione notevole, dovuta anche alla crescente presenza dei prodotti Made in China sul mercato internazionale. La mossa è vista come strategia per diversificare l’offerta produttiva ed evitare le conseguenze negative legate alle variazioni del commercio bilaterale tra USA e Cina.Tali sviluppi, comunque, non mancano di suscitare interrogativi sulla stabilità delle catene produttive globali in una fase storica caratterizzata da profonde fluttuazioni economiche. La decisione sembra però voler sfruttare l’opportunità offerta dal mercato indiano, che è cresciuto in modo significativo e presenta condizioni di lavorazione competitive.La manovra strategica di Apple non lascia indifferenti i numerosissimi operatori del settore: l’esempio potrebbe stimolare altri produttori a valutare la possibilità di trasferire le proprie attività produttive in aree geografiche alternative, con l’obiettivo di ridurre il proprio impatto geopolitico sul mercato globale.