Il Festival Nazionale dell’Economia Civile 2025: Oltre i Confini del Crescita, Verso un Benessere CondivisoFirenze si appresta ad accogliere, dal 2 al 5 ottobre, l’edizione 2025 del Festival Nazionale dell’Economia Civile, un appuntamento cruciale per riflettere e riprogettare il futuro dello sviluppo economico e sociale.
Quest’anno, l’evento si arricchisce della presenza di due figure di spicco nel panorama internazionale: Fabrizia Lapecorella, Vice Segretario Generale dell’OCSE, e Kaushik Basu, ex Capo Economista della Banca Mondiale e Vice Presidente della Commissione ONU ‘Beyond GDP’.
Fabrizia Lapecorella, con la sua profonda esperienza in politica fiscale globale, illuminerà il dibattito del 3 ottobre, ponendo l’attenzione sul ruolo fondamentale dell’economia civile come motore di un capitalismo responsabile e inclusivo.
La sua analisi si focalizzerà sull’importanza di un ecosistema imprenditoriale che integri valori etici, responsabilità sociale d’impresa e massima trasparenza, non in contrasto con le dinamiche di mercato, bensì come elemento propulsivo per la loro evoluzione positiva.
L’auspicio è di individuare strategie per armonizzare l’efficienza dei mercati globali e locali con la tutela dei diritti, la riduzione delle disuguaglianze e il rafforzamento del processo democratico, estendendone i principi anche all’ambito economico.
L’intervento di Kaushik Basu, figura di riferimento nel campo dell’economia del benessere, il 5 ottobre, sarà dedicato a un tema di portata globale: la necessità di superare la centralità del Prodotto Interno Lordo (PIL) come indicatore primario di progresso.
La sua partecipazione al panel “Benessere oltre il PIL” offrirà l’opportunità di approfondire il lavoro della Commissione ONU ‘Beyond GDP’, un’iniziativa ambiziosa volta a definire nuovi parametri per misurare il benessere collettivo, tenendo conto non solo della crescita economica, ma anche della salute ambientale, della coesione sociale e della realizzazione del potenziale umano.
Basu, tra i promotori del Manifesto internazionale per la nuova economia, guiderà la discussione verso un paradigma che riconosca la complessità dello sviluppo sostenibile e l’importanza di un approccio olistico che metta al centro la qualità della vita, l’equità intergenerazionale e la resilienza dei sistemi economici.
Questo approccio “di economia civile”, come viene definito, implica un cambiamento radicale nel modo in cui concepiamo il progresso, spostando l’attenzione dalla mera accumulazione di ricchezza alla creazione di valore condiviso e duraturo.
La sfida è quella di costruire un futuro economico che sia non solo prospero, ma anche giusto, equo e sostenibile per tutti.