70 anni dal Protocollo Italo-Tedesco: il Mei racconta l’emigrazione

Il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana (Mei) di Genova offre una riflessione complessa e sfaccettata a settant’anni dalla firma del Protocollo Italo-Tedesco del 1955, un accordo che incarna molto più di un semplice scambio di manodopera.
L’iniziativa non si limita a commemorare un anniversario, ma si propone di illuminare le profonde implicazioni umane, sociali ed economiche di un’epoca cruciale per l’Italia e per la costruzione dell’Europa.

Il Protocollo del 1955, nato dalle macerie del secondo conflitto mondiale, rappresentò una risposta pragmatica alla necessità tedesca di ricostruire rapidamente la sua economia e all’esigenza italiana di offrire opportunità di lavoro a una popolazione vastissima, gravata dalla disoccupazione e dalle ferite della guerra.
L’accordo non fu, tuttavia, un mero contratto di lavoro; fu il punto di partenza di un’esperienza migratoria di portata storica, che vide oltre cinquantenni italiani impegnati nel “miracolo economico” tedesco tra il 1955 e la metà degli anni Settanta.

Questi lavoratori non furono semplici numeri in una statistica.

Erano uomini e donne che abbandonarono le loro terre, le loro famiglie, portando con sé un bagaglio di saperi, tradizioni e aspirazioni.

La loro presenza in Germania Ovest contribuì non solo alla ricostruzione industriale tedesca, ma anche all’arricchimento culturale e sociale del paese.
Allo stesso tempo, l’esperienza tedesca lasciò un’impronta indelebile sulla società italiana, modificando dinamiche familiari, paesaggistiche e produttive.

Il Mei, attraverso una serie di proiezioni e contenuti multimediali in programma il 20 e il 21 dicembre presso la Commenda di Prè, offre una piattaforma per esplorare questa complessa narrazione.
Il fulcro dell’iniziativa è il convegno “Da lavoratori migranti a cittadini europei: emigrazione italiana in Germania 1955-2025”, che intende tracciare un percorso storico-politico, analizzando l’evoluzione dello status dei migranti italiani e il loro contributo all’integrazione europea.

Il docufilm “Verso Monaco”, realizzato dagli studenti del Liceo Artistico Statale di Verona, città cruciale per l’esodo, offre una prospettiva originale e coinvolgente, testimoniando la forza dell’impegno civile e della creatività giovanile.

Oltre a voci di storici, amministratori e rappresentanti delle comunità italo-tedesche, l’iniziativa darà ampio spazio alle testimonianze dirette dei migranti stessi, consentendo al pubblico di entrare in contatto con le loro storie, le loro speranze, le loro difficoltà e il loro coraggio.

La disponibilità dei filmati sul canale YouTube del Mei dopo il 21 dicembre amplierà ulteriormente la portata dell’iniziativa, rendendo accessibile a un pubblico ancora più vasto questo importante capitolo della storia italiana e europea.
Come sottolinea Paolo Masini, Presidente del Mei, questa ricorrenza va ben oltre la mera celebrazione di un accordo diplomatico; è un momento di riflessione profonda su un capitolo umano cruciale, che ha plasmato l’identità di generazioni e contribuito a costruire un’Europa più complessa, più ricca e più consapevole delle proprie radici.
L’eredità del Protocollo del 1955, in definitiva, risiede non solo nel contributo economico, ma soprattutto nella resilienza, nell’adattamento e nell’integrazione di uomini e donne che hanno contribuito a costruire un futuro comune.

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