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domenica 16 Novembre 2025

Abbas 90 anni: Riflessioni su leadership e futuro palestinese

Il novantesimo compleanno di Mahmoud Abbas, meglio noto come Abu Mazen, si è celebrato sullo sfondo di una complessa realtà geopolitica, segnata dalla devastazione di Gaza e dalla pressante necessità di una Palestina indipendente.

L’evento, più che una semplice ricorrenza personale, ha rappresentato un momento di riflessione sulla leadership palestinese e sulle sfide che attendono il futuro.
Nato nel 1935 a Safad, una città oggi parte del territorio israeliano, Abbas ha vissuto in prima persona l’esperienza dell’esodo e della diaspora che ha caratterizzato la storia palestinese.
La sua formazione, culminata con una laurea in Legge in Siria e un dottorato in Storia presso l’Università di Mosca, ha forgiato una visione politica profondamente radicata nella ricerca di giustizia e autodeterminazione per il popolo palestinese.
La sua carriera, che lo ha visto operare nel settore dell’istruzione in Qatar e come figura chiave nella fondazione dell’Al-Fatah, testimonia un impegno costante nella lotta per l’emancipazione palestinese.

La sua partecipazione ai negoziati di Madrid (1991) e Oslo (1993), culminati con gli accordi di Washington, ha rappresentato un capitolo cruciale, seppur controverso, nella storia del conflitto israelo-palestinese.
L’impegno per la creazione dell’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) e la successiva assunzione della presidenza, nel 2005, hanno sancito il suo ruolo di guida del processo politico palestinese.

Attualmente, Abbas si confronta con un contesto estremamente delicato.

La catastrofe umanitaria a Gaza, aggravata dalla persistente instabilità regionale e dalla complessità delle dinamiche interne palestinesi, richiede un approccio strategico e una leadership capace di mediare tra le diverse fazioni e di riaffermare il ruolo centrale dell’ANP.

In questo scenario, la missione recente in Italia, che ha incluso incontri con il Presidente della Repubblica Mattarella, la Premier Meloni e Papa Francesco, ha avuto lo scopo di sensibilizzare la comunità internazionale e di sollecitare un sostegno concreto alla causa palestinese.
L’enfasi posta da Abbas durante gli incontri a Roma e Parigi sull’importanza delle riforme e sull’impegno per elezioni post-conflitto, escludendo un ruolo per Hamas, riflette una chiara strategia per riposizionare l’ANP come interlocutore legittimo e rappresentativo del popolo palestinese.
La sfida principale risiede nella capacità di costruire un futuro stabile e prospero per la Palestina, garantendo al contempo il rispetto dei diritti fondamentali e l’autodeterminazione.
Il suo novantesimo compleanno si configura quindi non come una semplice celebrazione, ma come un punto di partenza per un nuovo capitolo nella storia della Palestina, segnato dalla speranza di una pace duratura e di una giustizia ritrovata.

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