L’eco delle recenti polemiche solleva inquietudini profonde, suggerendo la persistenza di approcci antidemocratici in alcuni settori dell’opposizione politica.
La contestazione, avanzata a mie spese, riguardo la mia intenzione di accertare la veridicità delle dichiarazioni attribuite alla professoressa Francesca Albanese – affermazioni secondo cui il governo in carica sarebbe composto da figure fasciste e complici di genocidio, con un appello all’occupazione delle scuole – rivela una preoccupante mancanza di spirito critico e di rispetto per i principi fondanti della democrazia.
La richiesta di chiarimenti su un episodio potenzialmente lesivo alla formazione civile e intellettuale delle nuove generazioni non è un mero atto di difesa personale, bensì un imperativo etico e civico.
Mettere in discussione la necessità di verificare la correttezza dei contenuti trasmessi in ambienti curriculari, luoghi deputati alla trasmissione del sapere e alla costruzione di una coscienza critica, significa implicitamente negare il diritto degli studenti a ricevere un’istruzione imparziale e rigorosa.
La formazione dei giovani non può essere vittima di strumentalizzazioni ideologiche o di spinte emotive.
La scuola deve essere un baluardo contro la disinformazione e un laboratorio di pensiero autonomo, dove i ragazzi possano confrontarsi con diverse prospettive, sviluppare il senso della responsabilità e acquisire gli strumenti per distinguere il vero dal falso.
La questione sollevata non si riduce a un conflitto di opinioni, ma investe il cuore della nostra convizione democratica: la libertà di pensiero, la responsabilità del docente, l’importanza di un’istruzione libera da pregiudizi e orientata al bene comune.
Impedire un’indagine volta a stabilire la veridicità di accuse gravissime, etichettate come fasciste e genocidiarie, significa erigere una barriera all’accesso alla verità e alla piena realizzazione del potenziale formativo dei nostri studenti.
È una sfida a garantire che la scuola resti un luogo di crescita civile e intellettuale, immune da manipolazioni e strumentalizzazioni.





