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sabato 15 Novembre 2025

Adolescenti a rischio: l’Atlante delle Marche tra crisi e speranze.

L’Atlante dell’Infanzia a Rischio in Italia, sedicesima edizione, dipinge un quadro complesso dell’adolescenza nelle Marche, regione che, pur condividendo alcune tendenze nazionali, presenta peculiarità significative.
La ricerca, condotta da Save the Children, non si limita a dati statistici, ma intende catturare la voce e l’esperienza diretta di ragazzi e ragazze, offrendo uno spaccato inedito di un’età cruciale, profondamente segnata dalle conseguenze dell’emergenza pandemica.

Se da un lato si registra un tasso di lettura extracurriculare incoraggiante – il 52,7% degli adolescenti marchigiani fruisce di libri al di fuori dei programmi scolastici, un dato quasi in linea con la media nazionale – dall’altro emerge un minor coinvolgimento in attività culturali come visite a musei (44,5%), siti archeologici (37,3%) e spettacoli teatrali (28,3%) e concerti (31,9%).
Questa disparità solleva interrogativi sulla disponibilità e sull’attrattiva di tali opportunità per i giovani marchigiani, suggerendo potenziali aree di intervento per promuovere una maggiore partecipazione culturale.

La ricerca evidenzia, inoltre, una realtà preoccupante: nonostante un tasso di dispersione scolastica inferiore alla media nazionale (7,5% contro l’8,7%), la carenza di risorse dedicate alla salute mentale degli adolescenti è un problema strutturale.

Il numero di posti letto in Neuropsichiatria Infanzia e Adolescenza (NPIA) è limitato (18 in tutta la regione), e l’assenza di strutture residenziali pubbliche o accreditate per la presa in carico post-ricovero rappresenta una grave lacuna nel sistema di supporto.

Questa carenza è particolarmente rilevante alla luce del crescente bisogno di assistenza psicologica tra gli adolescenti italiani.
Il contesto nazionale rivela una generazione che, pur esprimendo un buon livello di autostima (60% si dichiara soddisfatto di sé), affronta sfide significative.

L’isolamento volontario, spesso legato a problemi psicologici, colpisce il 9% degli adolescenti, mentre quasi uno su otto ha fatto ricorso all’uso di farmaci psicotropi senza prescrizione medica.
Un dato particolarmente emblematico è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale come fonte di conforto e aiuto in momenti di tristezza, solitudine o ansia (41,8%), indicativo di una ricerca di supporto al di fuori dei canali tradizionali.
L’Atlante sottolinea come le disuguaglianze socio-economiche, esacerbate dall’emergenza Covid, si traducono in barriere alla crescita e allo sviluppo dei giovani.

L’aumento problematico dell’uso di internet, combinato con il rischio di isolamento sociale, ha lasciato un segno profondo su questa generazione, che ora, con grande impegno, cerca di riappropriarsi di spazi di protagonismo e di costruire un futuro più sereno e ricco di opportunità.
L’analisi suggerisce quindi la necessità di investimenti mirati nell’istruzione, nella salute mentale e nella promozione della partecipazione culturale, al fine di garantire a tutti gli adolescenti le risorse e gli strumenti necessari per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro migliore.

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