martedì 7 Ottobre 2025
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Aggressione ad Alba srl: indagine si allarga, sospetti di sfruttamento.

L’inchiesta sulla violenta aggressione avvenuta il 16 settembre all’esterno della Alba srl, azienda tessile con sede a Montemurlo, in provincia di Prato, si è intensificata con un’operazione complessa che ha coinvolto le sedi di diverse imprese collegate all’azienda tessile.

L’indagine, tempestivamente avviata dalla Procura, ha portato a perquisizioni e ispezioni eseguite congiuntamente dal Digos, dai Carabinieri e dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asl Toscana Centro, evidenziando una potenziale rete di irregolarità che va al di là del singolo episodio di violenza.

Le indagini si concentrano su tre persone, già sotto indagine per il ruolo nell’aggressione, che vide una delle titolari dell’Alba srl accusata di aver colpito con calci e pugni dei lavoratori durante un picchetto sindacale.

Il video dell’aggressione, ampiamente diffuso sui social media dai manifestanti, ha sollevato un’ondata di sdegno e ha portato alla luce la precarietà e le criticità insite nelle condizioni di lavoro all’interno del distretto tessile pratese, un’area economicamente significativa ma storicamente caratterizzata da pratiche lavorative spesso marginali e poco trasparenti.
L’operazione ha portato all’identificazione di otto lavoratori impiegati nelle aziende perquisite, un aspetto cruciale che rivela come le persone coinvolte nell’aggressione fossero legate a una forza lavoro non sindacalizzata, distinguendo gli eventi da una disputa tra rappresentanti sindacali e management.

Il sequestro di materiale cartaceo e informatico, insieme all’ispezione degli immobili utilizzati come alloggi per i lavoratori, ha ampliato l’ambito dell’indagine, suggerendo la possibilità di pratiche di sfruttamento.
Un elemento particolarmente rilevante è l’individuazione di dormitori contestuali agli spazi produttivi, un’anomalia che solleva interrogativi sulle condizioni abitative dei lavoratori e sulla loro libertà di movimento.

Il procuratore Luca Tescaroli ha enfatizzato l’importanza di un intervento rapido e deciso per reprimere la violenza, soprattutto quando questa colpisce soggetti vulnerabili, e per contrastare il fenomeno dello sfruttamento lavorativo.

L’inchiesta si configura quindi come un tentativo di ricostruire una rete di relazioni e pratiche che potrebbero aver favorito l’aggressione e, più in generale, di tutelare i diritti dei lavoratori in un contesto economico complesso e spesso caratterizzato da dinamiche di potere diseguali.

L’azione della magistratura mira a sanzionare un comportamento inaccettabile e a promuovere un cambiamento culturale che garantisca un ambiente di lavoro sicuro, dignitoso e rispettoso dei diritti fondamentali.

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