domenica 19 Ottobre 2025
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Aggressione al 118 a Foggia: sanitari sotto attacco durante un intervento.

Nella serata di ieri, un episodio di inaudita violenza ha scosso il sistema di emergenza sanitaria provinciale di Foggia, mettendo a dura prova la resilienza e la dedizione del personale del 118.
Un team di professionisti sanitari, impegnati in un delicato intervento di rianimazione, è stato oggetto di aggressione fisica e verbale da parte di familiari della paziente, tragicamente deceduta.
La sequenza degli eventi si è sviluppata a partire dal tardo pomeriggio, quando la centrale operativa del 118 ha ricevuto una chiamata urgente.

Due ambulanze, equipaggiate con soccorritori e infermieri specializzati, sono state immediatamente inviate sul luogo.

La gravità della situazione è emersa fin dalle prime valutazioni, confermata dall’impiego del defibrillatore e dalla conseguente necessità di prolungate manovre di rianimazione cardio-polmonare (RCP).
Per quasi un’ora, i soccorritori, costantemente guidati e supportati telefonicamente da un medico presente nella centrale operativa, hanno perseverato nella RCP, una procedura complessa e fisicamente impegnativa, volta a contrastare l’arresto cardiaco.
L’utilizzo del supporto telefonico da parte del medico di guardia garantiva un monitoraggio continuo e l’ottimizzazione delle procedure di rianimazione, in linea con i protocolli di emergenza avanzati.

L’arrivo di una terza ambulanza, con a bordo un medico specialista, ha ulteriormente rafforzato l’impegno del team.
Nonostante la professionalità e l’abnegazione dimostrata, il tentativo di salvare la vita della donna si è purtroppo concluso con esito negativo.
L’esasperazione dei familiari, aggravata dall’assenza iniziale del medico a bordo delle prime due ambulanze – una circostanza spesso dettata dalla necessità di ottimizzare l’allocazione delle risorse in situazioni di elevata richiesta di intervento – è degenerata in un’esplosione di rabbia.

I parenti, in preda al dolore e alla frustrazione, hanno aggredito verbalmente e fisicamente il personale sanitario, danneggiando gravemente una delle ambulanze, compromettendone l’operatività e la capacità di rispondere ad altre emergenze.

I sei professionisti coinvolti – infermieri, soccorritori e il medico – hanno riportato lesioni di varia entità, con una prognosi di dieci giorni per stress emotivo e fisico, testimonianza del trauma subito.
L’episodio ha generato un profondo shock all’interno del sistema sanitario, sollevando interrogativi sulla sicurezza del personale di emergenza e sulla gestione delle situazioni di crisi che coinvolgono familiari di pazienti deceduti.
Le forze dell’ordine sono intervenute per gestire la situazione e avviare le indagini necessarie per accertare le responsabilità.

Il direttore del dipartimento di emergenza urgenza e responsabile della centrale operativa del 118, Stefano Colelli, ha sottolineato che il protocollo di rianimazione è stato eseguito correttamente, evidenziando l’impegno e la professionalità del personale sanitario, che opera quotidianamente in condizioni estremamente difficili e spesso traumatiche.
L’evento, oltre a rappresentare un atto di inaccettabile violenza, mette in luce la crescente necessità di rafforzare le misure di protezione per il personale sanitario e di promuovere una maggiore sensibilizzazione dell’opinione pubblica nei confronti del ruolo fondamentale che questi professionisti svolgono nella salvaguardia della salute pubblica.

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