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venerdì 21 Novembre 2025

Aggressione brutale a Trieste: conducente maltrattato, chiesto intervento urgente.

Un atto di inaudita violenza ha scosso la comunità dei trasporti pubblici triestini, lasciando un segno profondo nella coscienza collettiva e riaprendo un dibattito urgente sulla sicurezza dei lavoratori.
Nella notte tra martedì e mercoledì, un conducente di Trieste Trasporti è stato vittima di un’aggressione brutale da parte di due individui che, rifiutandosi di scendere dal veicolo, lo hanno colpito ripetutamente, infliggendo lesioni significative al volto e alla testa.

L’episodio, avvenuto alle 00:45 del 19 novembre lungo la linea B, si configura non solo come un atto di aggressione personale, ma come una manifestazione di un disagio sociale più ampio, che mina la serenità e la sicurezza di un servizio pubblico essenziale.

L’atto, descritto dalle sigle sindacali (Filt Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Ugl Autoferrotranvieri del Friuli Venezia Giulia) come “inaudito”, ha visto il conducente, ormai prossimo alla fine del suo turno e al rientro in deposito, brutalmente attaccato mentre effettuava un’ultima fermata.
L’intervento tempestivo del 118 e delle Forze dell’Ordine ha permesso di prestare soccorso immediato e avviare le indagini per identificare i responsabili, ora denunciati.
La prognosi di venti giorni per le lesioni subite testimonia la gravità dell’aggressione.
Questo incidente non è un evento isolato, ma il culmine di una tendenza preoccupante.
Le sigle sindacali denunciano da tempo un progressivo incremento di episodi di violenza nei confronti del personale viaggiante, un fenomeno complesso che affonda le radici in fattori sociali, economici e di sicurezza urbana.

L’aggressione, infatti, non si limita alla sfera personale del lavoratore, ma incide sulla continuità del servizio pubblico e sulla percezione di sicurezza da parte degli utenti.
La richiesta delle sigle è un appello pressante e articolato, che va oltre la semplice condanna dell’atto violento.

Si tratta di una richiesta di un cambio di paradigma nella gestione della sicurezza del trasporto pubblico locale, con un focus su interventi strutturali e proattivi.
Le proposte concrete includono un potenziamento della vigilanza a bordo dei mezzi, l’installazione di sistemi di protezione per i conducenti, la presenza di presidi dedicati nelle fasce orarie più critiche e, soprattutto, un rafforzamento delle misure preventive, che mirino a identificare e contrastare le cause alla base di tali atti.

Il trasporto pubblico locale rappresenta un servizio imprescindibile per la mobilità e la coesione sociale.

Garantire la sua erogazione in condizioni di sicurezza non è solo un dovere istituzionale, ma un imperativo etico.

Le sigle sindacali ribadiscono la loro ferma determinazione a non arrendersi finché non saranno adottate tutte le misure necessarie a tutelare la dignità e la sicurezza dei lavoratori, garantendo un ambiente di lavoro protetto e valorizzante, e restituendo alla collettività un servizio pubblico sereno e accessibile a tutti.

Si auspica una risposta forte e unitaria da parte delle istituzioni e delle forze sociali, per scongiurare il ripetersi di simili atti vili e riaffermare il primato della legalità e del rispetto.

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