Agricoltura Italiana: Ritorno al Futuro e Sovranità Alimentare

Il settore primario italiano, da decenni marginalizzato nel dibattito politico e soffocato da politiche di convenienza a breve termine, sta vivendo una stagione di profonda rivalutazione.
Questo cambiamento, testimoniato da investimenti senza precedenti negli ultimi cinquant’anni, rappresenta una svolta cruciale per il futuro del Paese e per la salvaguardia del suo patrimonio culturale e produttivo.
La recente dichiarazione di riconoscimento della cucina italiana come Patrimonio culturale immateriale dell’umanità UNESCO incarna la consapevolezza, a livello globale, del valore intrinseco di un sistema agroalimentare radicato nella tradizione e nell’innovazione.

Aldo Mattia, responsabile del Dipartimento Agricoltura di Fratelli d’Italia, ha evidenziato ad Atreju l’impegno governativo, sottolineando come l’agricoltura sia stata riportata al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, un risultato che va ben oltre la mera retorica politica.

La necessità di ricostruire un rapporto di fiducia tra istituzioni e produttori, eroso da anni di abbandono e favoritismi, si concretizza in scelte coraggiose e spesso in contrasto con le narrazioni dominanti.
L’iniziativa “Coltiviamo l’Italia” ha favorito un dialogo diretto con migliaia di agricoltori in tutto il territorio nazionale, permettendo di raccogliere istanze, comprendere le sfide e definire strategie condivise.

Un segnale forte, in questa direzione, è il fermo divieto di produzione e commercializzazione di carni sintetiche in Italia, una decisione che tutela la dignità del lavoro agricolo e zootecnico, preservando la qualità e la tipicità dei prodotti italiani.
Il Decreto Agricoltura, ora legge n. 101 del 2024, costituisce una pietra miliare in questo percorso di riposizionamento del settore primario.
La legge introduce strumenti innovativi per la localizzazione degli impianti agricoli, limitandoli ad aree idonee come cave dismesse, zone industriali abbandonate e aree di risulta, promuovendo al contempo lo sviluppo di soluzioni agri-voltiche di ultima generazione.
Queste iniziative non solo ottimizzano l’uso del territorio, ma consentono di conciliare la produzione energetica con la coltivazione e l’allevamento, creando un modello di agricoltura sostenibile e resiliente.

La sovranità alimentare, intesa come capacità di garantire la sicurezza e la qualità del cibo prodotto sul territorio nazionale, è diventata una priorità strategica.

L’investimento nel capitale umano, con particolare attenzione al sostegno a giovani e donne che aspirano a diventare imprenditrici agricole, è un ulteriore tassello in questa visione di lungo periodo.

Si tratta di un investimento nel futuro, volto a rigenerare le aree rurali, a contrastare lo spopolamento e a preservare il sapere contadino, custode di un patrimonio inestimabile.

L’obiettivo finale è quello di ricostruire un’economia agroalimentare forte, competitiva e radicata nel territorio, capace di rispondere alle sfide globali e di garantire un futuro prospero per le generazioni a venire.

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