Agricoltura Lucana a Rischio: L’Opposizione Attacca la Regione

La denuncia dell’assessore Carmine Cicala (Fratelli d’Italia) getta una luce cruda su una condizione di progressivo smarrimento del tessuto agricolo lucano, un quadro confermato dall’azione – o meglio, dalla sua assenza – della Giunta regionale guidata da Vito Bardi (Forza Italia).
L’opposizione consiliare, attraverso una nota congiunta che vede la partecipazione di Alessia Araneo e Viviana Verri (M5S), Piero Marrese, Roberto Cifarelli e Piero Lacorazza (PD), Antonio Bochicchio (Av-Psi-Bd), Giovanni Vizziello e Angelo Chiorazzo (Basilicata Casa Comune), evidenzia come l’inerzia amministrativa stia alimentando un senso di profonda incertezza tra gli operatori del settore primario.

La gravità della crisi che attanaglia l’agricoltura lucana – segnata da un’impennata dei costi di produzione, da una cronica carenza idrica e da promesse disattese – contrasta violentemente con la mancanza di risposte concrete da parte della Giunta.

L’assenza di stanziamenti nel bilancio 2025, il rinvio al 2026 di interventi cruciali e l’annullamento di ogni aspettativa emergono come segnali inequivocabili di un governo regionale incapace di formulare una visione strategica e di assumersi le responsabilità che la situazione esige.
Il comparto agricolo non può, né deve, essere relegato a un ruolo marginale.
Costituisce un elemento cardine dell’economia e del tessuto sociale lucano, un fattore imprescindibile per la salvaguardia delle aree interne, per la valorizzazione delle produzioni tipiche e per la coesione delle comunità rurali.

Ignorare le sue esigenze, privarlo di risorse adeguate e abbandonarlo al proprio destino rappresenta una scelta politica miope e gravissima, che mina alla radice la vitalità del territorio.

L’emergenza richiede una svolta immediata, un cambio di rotta che superi le logiche di partito e metta al centro le reali necessità degli agricoltori e dei territori.

Urge una leadership politica capace di interpretare le istanze del mondo agricolo e di tradurle in azioni concrete.
La Giunta, con un gesto di responsabilità, deve garantire un flusso costante di risorse, implementare una programmazione efficace e assicurare una tutela reale del settore, ponendo fine a questa fase di immobilismo che sta compromettendo il futuro dell’agricoltura lucana e la dignità di coloro che, con sacrificio e dedizione, continuano a lavorare la terra.
Un approccio strategico, basato sulla valorizzazione del patrimonio agricolo e sulla promozione di filiere corte e sostenibili, è l’unica via per rilanciare l’economia lucana e garantire un futuro prospero per le generazioni a venire.
La priorità deve essere la centralità del settore primario come motore di sviluppo e custode dell’identità lucana.

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