Il gesto simbolico di Alessandro, Ministro della Cultura, alla Prima della Scala ha illuminato l’evento con un’eco di tradizione lontana, un richiamo all’identità culturale profondamente radicata nel cuore dell’Alto Molise.
L’indossare una cappa rituale, realizzata artigianalmente ad Agnone (Isernia), non fu una semplice scelta di abbigliamento, ma un atto di valorizzazione e di omaggio, un ponte gettato tra il mondo dello spettacolo milanese e il patrimonio immateriale molisano.
La cappa, un manufatto in lana di un intenso colore scuro, evoca immediatamente l’immagine dei “portatori di ndocce”, figure centrali del suggestivo rito del fuoco che anima il territorio altomolisano durante la Vigilia di Natale e l’Immacolata Concezione.
Questi uomini, avvolti nel silenzio e nella sacralità della notte, portano alti nel cielo torce infuocate, illuminando il buio con una luce primordiale che sembra risalire a tempi remoti.
La Ndocciata, riconosciuta come il più imponente rito del fuoco ancora praticato in Europa, incarna un complesso intreccio di significati ancestrali.
Le sue origini sono oggetto di diverse interpretazioni, che spaziano dal culto solare a pratiche propiziatorie per i raccolti, passando per la rievocazione di antiche leggende e credenze popolari.
Il fuoco, in questo contesto, non è solo una fonte di luce e di calore, ma anche un potente simbolo di purificazione, di speranza e di rinascita.
L’atto di donare la cappa al Ministro, curato da Salvatore Cerimele e Danilo Di Nucci, registi di notevole esperienza che hanno collaborato con Giuli in progetti televisivi di successo come “Vitalia” e “Anni 20”, ha conferito al gesto una risonanza particolare.
Cerimele e Di Nucci, sensibili alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale molisano, hanno voluto offrire al Ministro un’esperienza diretta e coinvolgente, invitandolo a partecipare alla Ndocciata e a testimoniare la forza e la bellezza di questa tradizione secolare.
La consegna, avvenuta presso il MAXXI a Roma, ha simboleggiato l’incontro tra l’arte contemporanea e il patrimonio culturale immateriale, sottolineando l’importanza di valorizzare le radici identitarie come fonte di ispirazione per la creatività e l’innovazione.






