L’allerta smog in provincia di Pavia raggiunge una fase critica: per il terzo giorno consecutivo, i livelli di PM10 hanno superato i limiti stabiliti, innescando l’attivazione delle misure di emergenza di primo livello, come previsto dal protocollo regionale.
Questa decisione, formalizzata con la delibera n. 2634/2024 della Giunta Regionale della Lombardia, mira a tutelare la salute pubblica e a mitigare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla popolazione.
Le restrizioni, che entreranno in vigore a partire da domani, si estendono a tutti i comuni della provincia e comprendono un insieme di azioni volte a ridurre le emissioni di particolato.
In primo luogo, si impone un divieto generalizzato sull’utilizzo di impianti termici alimentati a biomassa legnosa, classificati fino alla classe di efficienza energetica 3 stelle.
Tale limitazione, cruciale in un territorio dove il riscaldamento a legna è ancora diffuso, mira a ridurre significativamente la quantità di particolato rilasciato nell’atmosfera.
Parallelamente, si vieta lo spandimento dei liquami zootecnici, una pratica agricola che contribuisce in maniera rilevante all’emissione di ammoniaca, un precursore secondario del particolato fine.
L’eccezione è rappresentata dall’iniezione e dall’interramento immediato, tecniche che minimizzano le emissioni.
Un altro pilastro delle misure di emergenza è rappresentato dalla riduzione delle temperature massime consentite all’interno delle abitazioni.
Questo provvedimento, sebbene possa comportare un lieve disagio, si configura come un intervento mirato a diminuire la necessità di utilizzare impianti di riscaldamento, e quindi a ridurre le emissioni.
Le attività di combustione all’aperto, spesso causa di svariati rilasci di inquinanti, sono anch’esse vietate per tutta la durata dell’emergenza.
Un aspetto particolarmente incisivo riguarda la mobilità.
Nei comuni con una popolazione superiore a 30.000 abitanti e in quelli che hanno volontariamente aderito al programma, si implementa un divieto di circolazione per i veicoli a benzina fino alla classe Euro 1 e per i veicoli diesel fino alla classe Euro 4, indipendentemente dalla presenza di filtri antiparticolato (FAP) o dall’adesione al servizio Move-In. Questa misura, sebbene possa generare disagi, rappresenta un tentativo di ridurre l’inquinamento derivante dal traffico veicolare, uno dei principali contributori alla formazione di smog.
Le autorità competenti monitoreranno attentamente l’andamento della qualità dell’aria nei giorni successivi.
La disattivazione delle misure emergenza sarà valutata in funzione dell’evoluzione delle condizioni meteorologiche e della diminuzione dei livelli di PM10.
L’obiettivo primario rimane la tutela della salute pubblica e il miglioramento della qualità dell’aria respirata dai cittadini pavesi, attraverso un approccio integrato e proattivo.
La collaborazione di tutti i soggetti coinvolti, dai cittadini alle aziende, è fondamentale per il successo di queste iniziative e per la creazione di un ambiente più salubre e sostenibile.







