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sabato 15 Novembre 2025

Alpini, un rito di passaggio tra roccia, mare e valori.

Sabato, a Trieste, un rito di passaggio.

Giovani uomini e donne, futuri Alpini, riceveranno il tradizionale cappello con la penna in piazza Unità, sigillo tangibile di un percorso di formazione intensivo e, in questa edizione, arricchito da una peculiare esperienza.
L’attività culminante, un’arrampicata su roccia a strapiombo sul mare, nei pressi di Duino, non è solo un esercizio fisico, ma un’allegoria del superamento di sfide complesse e dell’adattamento a contesti inaspettati.

L’addestramento, che raccoglie aspiranti Alpini provenienti da ogni regione d’Italia – un gruppo eterogeneo composto da otto friulani, tra cui tre donne – si è evoluto in un’inedita simulazione di *mountain warfare*.

Tipicamente svolta in ambienti lacustri alpini, questa volta la sfida si è materializzata lungo la costa triestina, resa possibile dall’impiego di imbarcazioni del 2° Reggimento Genio della Brigata Alpina Julia, che hanno permesso l’accesso alla falesia direttamente dal mare.
Questa singolare manovra non è un mero diversivo, ma riflette la capacità di adattamento e la flessibilità che contraddistinguono l’addestramento degli Alpini.
L’ambiente marino, con le sue variabili atmosferiche e la sua orografia particolare, introduce elementi di complessità che mettono alla prova la reattività e il problem-solving dei futuri soldati.
L’arrampicata, in particolare, simboleggia la verticalità del terreno alpino, un elemento chiave nelle operazioni di montagna.

Il percorso formativo, che ha visto la maggior parte delle attività svolgersi ad Aosta, sede del Centro Addestramento Alpino dell’Esercito, è strutturato in moduli progressivi.
Oltre ai corsi di alpinismo tecnico, incentrati sulle tecniche di progressione, assicurazione e soccorso in parete, gli allievi acquisiscono competenze di combattimento in ambiente montano, apprendendo strategie di movimento, occultamento e difesa in terreni impervi.
Un elemento fondamentale dell’addestramento è la trasmissione dei valori militari, profondamente radicati nella storia del Corpo degli Alpini, un’istituzione che affonda le sue radici nel 1872.
Le visite guidate a luoghi simbolo del Corpo, monumenti e cimiteri che testimoniano le gesta eroiche delle truppe alpine in conflitti passati, mirano a instillare un senso di appartenenza, di responsabilità e di orgoglio, alimentando un legame indissolubile con la tradizione e con i valori di lealtà, coraggio e sacrificio.
La penna, simbolo della scrittura e della memoria, incastonata nel cappello, rappresenta l’impegno a tramandare la storia e i valori del Corpo alle future generazioni.

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