Il Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani (Sncci) ha premiato “Una battaglia dopo l’altra” di Paul Thomas Anderson come Miglior Film, mentre “Le città di pianura” di Francesco Sossai si è distinto come Miglior Film Italiano.
La cerimonia di premiazione, che si terrà il 20 gennaio nell’ambito della 37/a edizione del Trieste Film Festival (16-24 gennaio), celebra l’eccellenza cinematografica e sottolinea l’importanza della critica come guida per il pubblico e stimolo per i cineasti.
“Una battaglia dopo l’altra”, un’opera ambiziosa e stratificata tratta dal romanzo di Thomas Pynchon, si conferma come un punto di riferimento nel panorama cinematografico internazionale.
Il film, interpretato da un cast stellare comprendente Leonardo DiCaprio, Sean Penn, Benicio del Toro, Regina Hall e Teyana Taylor, e arricchito da una colonna sonora suggestiva curata da Jonny Greenwood (Radiohead), si distingue per la sua profonda riflessione sulla condizione umana, l’alienazione e la ricerca di senso in un mondo apparentemente caotico e privo di certezze.
La scelta della giuria, composta da figure di spicco della critica come Pedro Armocida, Paola Casella, Massimo Causo e Paolo Mereghetti, riflette l’apprezzamento per la maestria registica di Anderson, capace di tradurre in immagini complesse e affascinanti la visione pynchoniana.
Il film ha ottenuto anche 9 nomination ai prossimi Golden Globes, a testimonianza del suo impatto globale.
“Le città di pianura”, opera di Francesco Sossai, si aggiudica il premio come miglior film italiano attraverso un referendum a cui hanno partecipato i soci del Sindacato.
Il film, presentato in anteprima nella sezione “Un Certain Regard” del Festival di Cannes 2025, è un road movie contemplativo che esplora il paesaggio e l’anima della pianura veneta.
Attraverso i personaggi interpretati da Filippo Scotti, Sergio Romano e Pierpaolo Capovilla, Sossai dipinge un affresco malinconico e poetico, alla ricerca di un ideale di completezza e appagamento, incarnato nel ricorrente motivo dell'”ultimo bicchiere della staffa”.
Il film, uscito nelle sale a settembre, incarna una nuova sensibilità nel cinema italiano, focalizzata sull’osservazione silenziosa e la narrazione ellittica.
Il Trieste Film Festival, da sempre punto di riferimento per il cinema d’autore e indipendente, continua a costruire un programma ricco e diversificato, che spazia dai grandi maestri ai giovani talenti, offrendo al pubblico un’esperienza cinematografica unica e stimolante.
L’evento, grazie alla sua capacità di creare ponti culturali tra Est e Ovest, contribuisce a promuovere la comprensione reciproca e l’arricchimento artistico.






