Un’esplosione di energia e una promessa di nuove emozioni hanno illuminato l’Inalpi Arena di Torino, siglando la conclusione del “Ma noi siamo fuoco.
Capitolo 1″, il tour che ha elettrificato i palazzetti italiani.
Annalisa, artista in costante evoluzione, ha offerto al suo pubblico non solo un concerto memorabile, ma un vero e proprio rituale performativo, intriso di significato e di una profonda connessione emotiva.
Di fronte a un pubblico di 13.000 appassionati, Annalisa ha dominato il palco per oltre due ore, un viaggio sonoro e visivo attraverso i suoi successi, dall’iconica “Bellissima” al sensuale “Mon amour”, dai brani più recenti come “Esibizionista” e “Maschio”.
La sua presenza scenica, un magnete per lo sguardo, si è manifestata in un’eleganza sofisticata e in una vitalità contagiosa, con coreografie sapientemente orchestrate da Simone Baroni, che hanno narrato una metamorfosi artistica e personale.
Il momento clou della serata è stata l’inattesa apparizione di Marco Mengoni, che ha duettato con Annalisa in una versione intensa e coinvolgente di “Piazza San Marco”, creando un’alchimia artistica palpabile.
Ma la sorpresa più grande è stata l’annuncio del “Capitolo 2” del tour, che ripartirà ad aprile e maggio, portando la fiamma del fuoco ancora più in alto, con tappe a Genova, Mantova, Pesaro, Firenze, Napoli, Milano (in una location inedita e innovativa), Messina, Roma e, naturalmente, un nuovo appuntamento a Torino.
La scelta di Milano, con la sua nuova Arena, situata nel quartiere Santa Giulia, sottolinea l’ambizione di Annalisa di creare esperienze live all’avanguardia, diventando la prima artista femminile a esibirsi in questo spazio.
“Ma noi siamo fuoco.
Capitolo 1″ non è stato semplicemente un tour musicale, ma un progetto artistico complesso e coerente, ideato e realizzato da Denso Studio.
Si tratta di una vera e propria dichiarazione di identità, dove design, tecnica, simbolismo e corpo si fondono in un’esperienza immersiva a 360 gradi.
La scenografia, imponente e dinamica, ha visto protagonista un vulcano monumentale, metafora potente della forza creativa e della trasformazione interiore.
I ballerini, avvolti in cappe rosse, hanno introdotto un elemento rituale, quasi processionale, accentuando la dimensione spirituale del concerto.
Il movimento, in questo contesto, diventa espressione di energia primordiale, di passione e di liberazione.
Un’esperienza che va oltre l’ascolto, invitando il pubblico a partecipare attivamente a un racconto visivo e sonoro di straordinaria intensità.





