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Api Falconara: Tra Bonifica, Lavoro e Interrogazioni Politiche

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La vendita della raffineria Api di Falconara, oggetto di un accordo tra il Gruppo IP e la compagnia petrolifera azera Socar, solleva interrogativi urgenti e pone al centro un intreccio complesso di interessi economici, tutela ambientale e garanzia dei diritti dei lavoratori.
In questo scenario, l’interrogazione presentata dal consigliere regionale del Partito Democratico, Antonio Mastrovincenzo, alla Giunta regionale mira a definire con chiarezza le strategie di monitoraggio e di intervento a tutela dell’occupazione, un elemento cruciale per la comunità locale.

L’accordo, in attesa delle verifiche dell’antitrust e dell’approvazione governativa, teoricamente prevista per il primo trimestre del 2026, sembra includere un impegno alla salvaguardia dei livelli occupazionali dei 330 lavoratori impiegati nella raffineria.

Tuttavia, l’assenza della Giunta regionale nel periodo precedente alla vendita desta preoccupazioni e impone una presa di posizione proattiva, volta a garantire il rispetto di tale impegno.
Il territorio di Falconara, insieme ai comuni limitrofi, è stato riconosciuto come sito contaminato di interesse nazionale, aggravando la delicatezza della situazione.
L’area è stata classificata dal Consiglio regionale come ad elevato rischio di crisi ambientale fin dal 2000, a testimonianza di una storia di inquinamento del sottosuolo e delle acque che necessita di interventi decisi e trasparenti.
La possibilità di ricorrere alla *golden power*, strumento di intervento governativo in settori strategici, è stata ventilata dal Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Ciriani, in risposta ad un’interrogazione parlamentare.
Tuttavia, l’eventuale subordinazione dell’esercizio di tale potere all’esito di un procedimento penale per individuare il responsabile dell’inquinamento, introduce un elemento di incertezza che rischia di dilatare i tempi e compromettere le prospettive di una bonifica tempestiva.
Il consigliere Mastrovincenzo, sottolineando la rilevanza della vicenda per l’ambiente, l’occupazione e la salute dei cittadini, ha chiesto un intervento governativo che vada oltre la semplice verifica dell’accordo, sollecitando l’esercizio della *golden power* con prescrizioni precise.
Tra queste, l’istituzione di un fondo di garanzia, finanziato da una o entrambe le parti contraenti, destinato alla bonifica del sito e delle aree circostanti.
L’azione del consigliere Mastrovincenzo si pone come un appello alla Giunta Acquaroli affinché assuma un ruolo attivo e propositivo, orientando le scelte e i processi decisionali verso un futuro sostenibile per il territorio.

La questione non è meramente economica, ma si radica in un imperativo etico e ambientale che impone una responsabilità condivisa tra istituzioni, imprese e comunità locale.
La bonifica del sito, la tutela dei lavoratori e la salvaguardia della salute pubblica devono costituire le priorità assolute in questa fase cruciale per il futuro di Falconara e del suo territorio.
La speranza è che l’interrogazione possa innescare un dibattito costruttivo e portare a decisioni concrete a favore della comunità.

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