Nell’auspicio di un clima improntato all’armonia e alla reciproca considerazione, i presuli sollecitano un impegno costante per superare le dinamiche di scontro e garantire un approccio improntato a una lealtà che trascenda i formalismi procedurali.
In particolare, in una fase storica caratterizzata da inedite complessità e incertezze, è imperativo che ogni protagonista istituzionale si adoperi per favorire un percorso di riconciliazione e offrire alla società risposte chiare e affidabili.
Il dialogo tra le diverse sedi del potere, come ha sottolineato il Cardinale Matteo Zuppi durante la conferenza stampa conclusiva dell’assemblea dei vescovi ad Assisi, deve elevarsi a un livello di serietà e responsabilità adeguato alla gravità del momento.
Non si tratta semplicemente di un confronto formale, ma di un vero e proprio esercizio di ascolto attivo e di ricerca condivisa di soluzioni sostenibili, capaci di affrontare le sfide che affliggono il Paese.
L’episodio che ha visto coinvolti il Quirinale e Palazzo Chigi, pur nella sua specificità, rappresenta un sintomo di un malessere più profondo, legato alla frammentazione del tessuto politico e alla difficoltà di costruire un consenso ampio e duraturo.
È necessario, pertanto, un esame di coscienza collettivo, che veda il coinvolgimento non solo degli attori istituzionali, ma anche della società civile e delle diverse forze del mondo economico e culturale.
La Chiesa, in questa delicata fase, intende svolgere un ruolo di ispirazione e di sostegno, promuovendo la cultura del dialogo e della collaborazione, e incoraggiando ogni iniziativa volta a rafforzare la coesione sociale e a favorire la giustizia e la solidarietà.
La speranza è che, attraverso un rinnovato spirito di unità e di responsabilità, sia possibile superare le divisioni e costruire un futuro di pace, prosperità e benessere per tutti.
L’attenzione non deve focalizzarsi unicamente sulla gestione dell’emergenza, ma soprattutto sulla costruzione di un modello di governance più trasparente, efficiente e partecipativo, capace di rispondere alle reali esigenze dei cittadini e di garantire il rispetto dei valori costituzionali.
Il fair play istituzionale, quindi, deve essere inteso non come una semplice regola da seguire, ma come un principio fondante di una convivenza civile armoniosa e costruttiva.








