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sabato 25 Ottobre 2025

Appello Roggero: Riapre il caso della gioielleria e della legittima difesa

Il processo di appello per Mario Roggero, l’anziano gioielliere di Grinzane Cavour, si avvia oggi dinanzi alla Corte d’Assise di Torino, riaprendo una ferita che ha diviso profondamente l’opinione pubblica italiana.

La vicenda, nata da un tragico evento avvenuto il 28 aprile 2021, solleva interrogativi complessi attorno ai confini della legittima difesa, al diritto alla sicurezza e alle implicazioni morali dell’uso della forza in risposta a un’aggressione.
In primo grado, la Corte d’Assise di Asti aveva inflitto a Roggero, oggi settantunenne, una condanna a diciassette anni di reclusione per l’omicidio di Giuseppe Mazzarino, cinquantotto anni, e Andrea Spinelli, quarantacinque anni, entrambi originari del Torinese e della provincia di Cuneo.

L’uomo era accusato di omicidio volontario plurimo e tentato omicidio, con l’accusa di aver superato i limiti della reazione difensiva.
L’episodio criminoso si verificò all’interno della gioielleria gestita da Roggero a Gallo Grinzane.
Tre individui, armati di pistole risultate in seguito essere giocattolo, perpetrarono una rapina, prendendo in ostaggio la moglie e la figlia del commerciante.

Al momento dell’attivazione del sistema di allarme, i malviventi tentano una fuga.

In questo frangente, Roggero, in possesso di una pistola calibro 38, li insegue nel parcheggio, sparando quattro colpi.
Tre di questi si rivelano fatali, colpendo a morte Mazzarino e Spinelli.

Il terzo complice, alla guida del veicolo utilizzato per la fuga, riporta ferite.
Alessandro Modica, il terzo rapinatore, sopravvissuto all’evento, è stato identificato e coinvolto nelle indagini.
La sentenza di primo grado, superiore alla richiesta di quattordici anni avanzata dal pubblico ministero Davide Greco, aveva immediatamente innescato un acceso dibattito nazionale.

La vicenda ha riaperto il confronto sulla legittima difesa, un diritto sancito dall’articolo 52 del codice penale, che consente di reagire ad un’aggressione per difendere sé stessi o altri.

Tuttavia, il concetto di “eccesso colposo” entra in gioco quando la reazione difensiva, pur giustificata dall’evento lesivo, si rivela sproporzionata rispetto al pericolo corso.
L’appello in corso offrirà all’attenzione dei giudici la possibilità di riesaminare l’entità della reazione di Roggero, valutando se l’uso della forza fosse proporzionato alla minaccia percepita e se l’anziano gioielliere abbia agito in stato di legittima difesa o se abbia superato i limiti consentiti dalla legge.

Il caso Roggero, al di là della specifica vicenda giudiziaria, si configura come un banco di prova per la società italiana, interrogandola sulla necessità di bilanciare il diritto alla difesa con il rispetto dei principi fondamentali del diritto penale e con la tutela della vita umana.

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