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mercoledì 19 Novembre 2025

Arce, processo Mollicone: Tersigni testimonia, nuove rivelazioni?

Il processo d’appello bis per l’omicidio di Serena Mollicone, una vicenda che ha scosso profondamente la comunità di Arce e sollevato interrogativi cruciali sul ruolo delle istituzioni, riprende ora sotto i riflettori della Corte d’Assise d’Appello di Roma.

L’ammissione a testimonianza di Gabriele Tersigni, carabiniere coinvolto negli eventi, rappresenta un elemento significativo, innescando nuove dinamiche investigative e potenzialmente offrendo prospettive inedite sulla tragica scomparsa della giovane.
Tersigni è stato il carabiniere a cui Santino Tuzi, collega poi tragicamente scomparso per suicidio, confidò di aver assistito all’ingresso di Serena Mollicone nella caserma di Arce il primo giugno del 2001.

Questa testimonianza, precedentemente oggetto di valutazioni contrastanti, viene ora esaminata nel contesto di un dibattito giudiziario che si riapre dopo l’annullamento da parte della Corte di Cassazione dell’assoluzione degli imputati.
Franco Mottola, ex comandante della stazione dell’Arma, suo figlio Marco e la moglie Anna Maria sono accusati di concorso in omicidio, un’accusa gravissima che implica una presunta complicità in un evento di portata incalcolabile.
La decisione della Corte d’Assise d’Appello si pone come punto focale per rianalizzare elementi precedentemente considerati, cercando di ricostruire una verità che è stata a lungo offuscata da omissioni e ambiguità.

La Corte, accogliendo parzialmente la richiesta del Pubblico Ministero, ha autorizzato l’audizione di diverse testimonianze, inclusa quella di Tersigni, riconoscendone la potenziale rilevanza per il processo.

Tuttavia, la richiesta di una nuova perizia tecnica concernente un’anomalia riscontrata su una porta della caserma è stata finora rimandata, lasciando in sospeso un aspetto cruciale per la ricostruzione della dinamica dei fatti.
Questa decisione sottolinea la complessità del caso e la necessità di valutare attentamente ogni elemento probatorio.
L’udienza, rinviata al 17 dicembre, è ora dedicata all’ascolto dei testimoni, un momento delicato e cruciale per il processo.
Le loro dichiarazioni potrebbero contribuire a chiarire alcuni punti oscuri, a confermare o smentire versioni contrastanti e, auspicabilmente, a far emergere elementi nuovi che possano gettare luce sulla tragica fine di Serena Mollicone e sul ruolo delle persone coinvolte.

Il procedimento si prospetta lungo e complesso, ma l’obiettivo primario rimane l’accertamento della verità e la ricerca di giustizia per la giovane vittima e per la sua famiglia.

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