L’acquisizione ufficiale dell’Archivio Ramelli da parte del Comune di Fabriano segna un momento cruciale per la conservazione e la fruizione del patrimonio storico-culturale locale.
Si conclude così un percorso amministrativo complesso, intrapreso grazie alla generosa disponibilità degli eredi di Camillo Ramelli, figura di spicco nel panorama intellettuale fabrianese dell’Ottocento.
L’archivio, ora formalmente integrato nel patrimonio documentale comunale, si configura come un mosaico di carteggi, documenti d’epoca, manoscritti e libri rari, offrendo uno sguardo privilegiato sulla storia della città, del territorio marchigiano e sulle dinamiche culturali di un’epoca di transizione.
Il nucleo principale dell’archivio si arricchisce di un fondo librario considerevole, comprendente oltre 3.500 volumi appartenuti a Camillo Ramelli (1804-data di decesso).
Figura poliedrica, Ramelli fu docente di filosofia e matematica, letterato raffinato, filosofo attento alle correnti del suo tempo, archeologo dilettante e, soprattutto, instancabile ricercatore della storia locale, con un interesse particolare per le tradizioni, l’arte e le peculiarità del territorio fabrianese.
La sua produzione intellettuale, testimoniata dall’archivio, riflette l’epoca del Risorgimento e le fermentazioni culturali che lo caratterizzarono.
La procedura di acquisizione ha richiesto un’analisi meticolosa, che ha coinvolto la Soprintendenza competente, garante del rispetto delle normative di conservazione e catalogazione.
La valutazione ha considerato non solo il valore materiale del fondo librario e documentale, ma anche il suo inestimabile valore storico, culturale e scientifico.
La corretta identificazione, descrizione e classificazione dei materiali costituiscono un presupposto fondamentale per la successiva digitalizzazione e apertura al pubblico, promuovendo la ricerca accademica e la divulgazione del patrimonio fabrianese.
Il Comune di Fabriano ha predisposto un’area dedicata all’interno dell’Archivio Storico e della Biblioteca Multimediale R.
Sassi, garantendo le condizioni ambientali ottimali per la conservazione a lungo termine dei documenti.
Questa scelta strategica sottolinea l’importanza attribuita all’Archivio Ramelli, destinato a diventare un punto di riferimento per studiosi e appassionati.
“Questo gesto di generosità della famiglia Ramelli rappresenta un’occasione unica per arricchire il nostro patrimonio culturale e rafforzare l’identità della comunità fabrianese,” ha dichiarato la sindaca Daniela Ghergo, esprimendo profonda gratitudine per un’eredità che contribuirà a preservare la memoria storica e a promuovere la conoscenza del territorio.
L’apertura dell’Archivio Ramelli rappresenta un investimento nel futuro culturale della città, un ponte tra passato e presente, un invito a riscoprire le radici e a valorizzare il patrimonio intellettuale fabrianese.








