sabato 22 Novembre 2025

Asti, allarme Febbre di Marburg: anziano ricoverato in osservazione.

Un ottantunenne residente in Asti, rientrato da un viaggio turistico in Etiopia, è attualmente ricoverato in osservazione presso il reparto di Malattie Infettive dell’Ospedale Cardinal Massaia.

La sua condizione solleva serie preoccupazioni cliniche, legate al sospetto di infezione da Febbre Emorragica di Marburg, una patologia virale ad alta letalità e potenzialmente devastante.
Il viaggio in Etiopia, una regione attualmente afflitta da focolai di questa malattia, ha innescato l’allarme sanitario non appena l’uomo, manifestando una sintomatologia compatibile con l’infezione, si è presentato al pronto soccorso giovedì mattina.
La Febbre Emorragica di Marburg, come spesso accade con le malattie virali emergenti, presenta un periodo di incubazione variabile, che può estendersi fino a tre giorni prima che i sintomi diventino evidenti.
Questo “periodo di assestamento” rende particolarmente complessa la diagnosi precoce e il contenimento della diffusione.

Immediatamente dopo l’ammissione, il paziente è stato sottoposto a rigorosa quarantena, per prevenire qualsiasi rischio di contagio ad altri degenti e al personale sanitario.
Il protocollo di isolamento, standard in queste situazioni di emergenza infettiva, prevede misure di protezione avanzate e la minimizzazione dei contatti diretti.
Al momento, non si registrano ricoveri tra i familiari dell’anziano, sebbene siano in corso accertamenti epidemiologici per ricostruire il suo percorso e identificare eventuali contatti a rischio.
La Febbre Emorragica di Marburg è una patologia distintiva dalla più nota Febbre Ebola, sebbene entrambe rientrino nel gruppo delle febbri emorragiche virali e condividano una certa somiglianza nella presentazione clinica iniziale.

La difficoltà diagnostica è accentuata proprio da questa sovrapposizione di sintomi, che possono includere febbre alta, debolezza, dolori muscolari, eruzioni cutanee e, nelle fasi avanzate, emorragie interne.

L’Asl di Asti sottolinea con chiarezza che si tratta, allo stato attuale, di un “caso sospetto” in attesa di conferma attraverso analisi di laboratorio avanzate.
I campioni biologici prelevati sono stati inviati con urgenza all’Ospedale Spallanzani di Roma, un centro di riferimento nazionale per le malattie infettive emergenti, dove saranno sottoposti a test di diagnostica molecolare altamente sensibili.
L’evento solleva interrogativi cruciali sulla vigilanza epidemiologica globale, la necessità di rafforzare le capacità di risposta alle emergenze sanitarie nei paesi a rischio e l’importanza di informare e sensibilizzare i viaggiatori sui potenziali rischi infettivi.

La situazione evidenzia, inoltre, l’urgenza di investire in ricerca scientifica per lo sviluppo di vaccini e terapie efficaci contro queste malattie virali, spesso silenziose e devastanti, che continuano a rappresentare una minaccia per la salute pubblica internazionale.
L’arrivo del nuovo primario del reparto di infettivologia, Filippo Depani, è stato programmato per una valutazione approfondita e per coordinare le successive azioni cliniche e di ricerca.

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