Atalanta in Crisi: Gasperini al Limite, Difesa allo Sbando

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L’emergenza che attanaglia l’Atalanta si presenta con una severità inusuale, ponendo il tecnico Gian Piero Gasperini di fronte a scelte tattiche e gestionali complesse.
L’infortunio all’adduttore sinistro di Hien, ancora incerto al rientro dopo il precedente contro il Torino, accentua una situazione già critica, con la prospettiva di schierare una retroguardia priva di giocatori di ruolo specializzati.
La lista degli indisponibili si allunga ulteriormente, con l’aggravante della perdita di Kossounou e Bellanova durante l’impegno con il Bruges, portando a nove assenze complessive che impongono una radicale riorganizzazione del comparto difensivo.

L’immediata disponibilità si riduce a soli tre elementi: Djimsiti, Ahanor e il giovane Obric, classe 2006, attualmente parte della formazione Under 23.

La sua possibile presenza, in una formazione a tre, segna un debutto assoluto in campionato, a testimonianza della drammatica carenza di alternative.
Pur auspicando il recupero di Hien, l’ipotesi di una difesa a tre appare sempre più probabile, spingendo Gasperini a valutare una variazione di modulo.

La soluzione più accreditata prevede il passaggio a un sistema difensivo a quattro, con Zappacosta e Bernasconi chiamati a ricoprire i ruoli di esterni, a fronte dell’impossibilità di contare su Bakker, out per infortunio fino a gennaio, Zalewski e il neo-assente Bellanova.

La meticolosa gestione delle risorse si estende al centrocampo, dove Musah, in attesa di sostituire lo squalificato De Roon, dimostra una versatilità tattica che lo rende impiegabile anche come esterno offensivo, aprendo scenari inediti nella costruzione del gioco.
L’elenco dei giocatori indisponibili non risparmia neanche la linea difensiva, con Kolasinac e Scalvini a rientrare ai lavori in forma ridotta, mentre l’attacco vede un’ampia scelta di interpreti.

De Ketelaere e Scamacca si candidano per una maglia da titolare, affiancati da un ventaglio di opzioni nel ruolo di trequartista e ala, comprendente Ederson, Pasalic, Samardzic, Lookman, Sulemana, Maldini e l’unico riferimento offensivo puro, Krstovic.
La sfida per Gasperini risiede nella capacità di orchestrare una squadra capace di competere al massimo del suo potenziale, minimizzando le ripercussioni derivanti da un’emergenza numerica senza precedenti e riorganizzando le gerarchie interne, esaltando le peculiarità dei giocatori a disposizione e trovando soluzioni tattiche innovative per contrastare le avversarie, mantenendo intatto lo spirito e l’identità che contraddistinguono l’Atalanta.
La partita si configura non solo come un impegno sportivo, ma come un vero e proprio banco di prova per la resilienza e la capacità di adattamento di un gruppo alle prese con circostanze eccezionali.