sabato 6 Settembre 2025
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Automotive: Appendino attacca, basta scaricare colpe sull’Europa

La narrazione dominante, quella che attribuisce al contesto europeo la responsabilità delle scelte economiche nazionali, si rivela sempre più un comodo rifugio per un’azione governativa carente.

La deputata Chiara Appendino, intervenendo a Termoli in un contesto di crescente preoccupazione per il settore automotive, ha sollevato una critica severa: l’Europa non dovrebbe fungere da pretesto per l’immobilismo politico, ma essere terreno di confronto costruttivo e di definizione di strategie condivise.

La transizione ecologica, un processo inarrestabile e intrinsecamente complesso, richiede un approccio proattivo e lungimirante.

Un governo realmente impegnato nella tutela del bene comune non si trincera dietro le decisioni comunitarie, ma le interpreta e le modella per massimizzare i benefici per i propri cittadini e minimizzare gli impatti negativi, in particolare per le fasce più vulnerabili della popolazione.

L’invito rivolto al Ministro Urso non è un gesto polemico fine a se stesso, ma un appello a una maggiore responsabilità e a un contatto diretto con la realtà produttiva del Paese.

Esplorare di persona le condizioni di crisi che affliggono le fabbriche, ascoltare le voci dei lavoratori e dei sindacati, comprendere le dinamiche territoriali, sono azioni imprescindibili per una politica industriale efficace.

Un’analisi superficiale, basata su dati aggregati e comunicati ufficiali, rischia di perdere di vista le complessità e le sfumature del tessuto economico nazionale.
Il concetto di “politica con la P maiuscola” evoca un’idea di leadership che va oltre la mera gestione dell’emergenza, abbracciando la capacità di anticipare i cambiamenti, di promuovere l’innovazione, di investire nel futuro.

La transizione verde non può essere un fardello da sopportare, ma un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro, per stimolare la ricerca e lo sviluppo, per migliorare la qualità della vita.
Richiede investimenti mirati in formazione e riqualificazione professionale, sostegno alle imprese che abbracciano la sostenibilità, incentivi per l’adozione di tecnologie pulite.

La deputata Appendino pone l’accento sulla necessità di un dibattito parlamentare approfondito, attraverso audizioni, informative e interrogazioni, per fare luce sulle criticità del settore automotive e per definire un piano d’azione concreto.
Non si tratta di negare l’importanza delle decisioni europee, bensì di rivendicare la capacità del governo italiano di influenzarle, di orientarle verso obiettivi di interesse nazionale.
La sfida è trasformare una transizione potenzialmente destabilizzante in un motore di crescita inclusiva e sostenibile, garantendo che i benefici del progresso tecnologico siano condivisi da tutti.

Un approccio più attivo e collaborativo, fondato sul dialogo e sulla trasparenza, è l’unica via per evitare che la transizione verde si trasformi in un impoverimento generalizzato.

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