Nel cuore dell’Avvento, un tempo di attesa e riflessione, la Caritas invita a trasfigurare l’anelito alla luce in azioni concrete, in un impegno tangibile verso la fragilità umana.
Più che semplici donazioni, si tratta di abbracciare una responsabilità condivisa, un atto di generosità che si traduce in progetti mirati e sostenibili per chi vive in condizioni di vulnerabilità.
Beatrix Mairhofer, direttrice della Caritas, sottolinea come la piattaforma dei “Regali Solidali”, accessibile sul sito dell’organizzazione, rappresenti un ponte tra chi ha la possibilità di donare e chi necessita di un aiuto concreto.
Questi regali simbolici non sono mere formalità, bensì porte d’accesso a interventi significativi che si articolano su due livelli cruciali: il sostegno alla comunità locale, in Alto Adige, e la cooperazione internazionale, che si proietta verso i confini del nostro continente e oltre.
L’offerta è variegata, un mosaico di necessità e soluzioni.
Il “salvagente familiare”, ad esempio, non si limita a fornire un aiuto economico temporaneo, ma mira a disinnescare dinamiche di crisi, offrendo supporto legale, consulenza psicologica e percorsi di reinserimento sociale per famiglie in Alto Adige che si trovano ad affrontare difficoltà insormontabili.
L’invio di animali da cortile – galline, capre, asini – e la fornitura di sementi, pozzi e microcredito, in contesti africani, incarnano un approccio olistico allo sviluppo: non si tratta di un’elemosina, ma di un investimento nel potenziale umano, offrendo strumenti per l’autosufficienza economica e un futuro dignitoso per intere generazioni.
L’attenzione si estende anche alle necessità primarie, come il riscaldamento, con la distribuzione di legna da ardere in Serbia, che va ben oltre la mera sopravvivenza fisica, nutrendo il morale e la speranza di persone anziane e sole.
Parallelamente, i “pacchetti scuola” aprono finestre di opportunità per bambini e bambine in Paesi svantaggiati, garantendo l’accesso all’istruzione, la chiave per sbloccare un futuro più promettente.
Sandra D’Onofrio, responsabile del servizio di Cooperazione internazionale, esprime con chiarezza il significato profondo di queste iniziative: ogni regalo, anche il più piccolo, è un messaggio potente di solidarietà, un affettuoso “non sei solo” che risuona nel cuore di chi soffre.
Più che un gesto isolato, è un tassello di un cambiamento più ampio, un piccolo contributo per costruire un mondo più giusto, inclusivo e compassionevole, dove la dignità umana sia al centro di ogni azione.
Si tratta di un impegno a promuovere non solo il benessere materiale, ma anche la speranza e la resilienza, valori essenziali per affrontare le sfide del nostro tempo.








