Un fragile salvataggio si è compiuto alle Scotte di Siena, testimonianza della potenza della medicina integrata e della sua capacità di fronteggiare sfide cliniche complesse.
Un bambino, originario di un paese straniero e da poco giunto in Italia, si è trovato al centro di una tempesta di patologie interconnesse, culminate in una grave insufficienza polmonare aggravata da un’infezione parassitaria di origine zooantropica.
La sua guarigione è il risultato di una sinergia eccezionale tra specialisti di diverse discipline mediche, unendo competenze di chirurgia pediatrica, radiologia interventistica e chirurgia toracica in un’azione coordinata e ad alto rischio.
La vicenda clinica è iniziata con una polmonite atipica, che ha rapidamente portato ad un versamento pleurico significativo, richiedendo un primo intervento toracoscopico d’urgenza.
L’ipotesi iniziale di una malformazione polmonare congenita, forse latente per anni, è emersa con maggiore chiarezza, sospettando la presenza di un sequestro polmonare intralobare, una condizione rara caratterizzata dalla formazione di tessuto polmonare anomalo non funzionale.
Tuttavia, il quadro si è complicato ulteriormente con l’insorgenza di un’infezione da *Echinococcus granulosus*, un parassita trasmesso attraverso il contatto con animali, soprattutto cani e pecore.
L’infezione, presumibilmente originata a livello addominale, ha trovato un percorso anomalo di risalita attraverso la rete vascolare anomala associata alla malformazione polmonare.
Questa peculiare via di diffusione, legata alla preesistente anomalia congenita, ha reso l’infezione particolarmente insidiosa e difficile da gestire.
La gestione di un caso così complesso ha richiesto un approccio multidisciplinare rigoroso.
Come sottolinea Francesco Molinaro, direttore delle unità di chirurgia e pediatria, è stato pianificato e eseguito un intervento chirurgico combinato, un’operazione di straordinaria complessità che ha coinvolto due sale operatorie e due interventi consecutivi.
Inizialmente, è stata eseguita un’embolizzazione arteriosa pre-operatoria, una procedura di radiologia interventistica volta a occludere le arterie addominali che alimentavano la lesione parassitaria, riducendo così l’apporto di sangue al parassita e minimizzando il rischio di diffusione in altri organi.
Successivamente, la squadra chirurgica ha proceduto con la resezione della porzione polmonare infetta, contenente sia la malformazione congenita che la massa parassitaria.
L’intervento, eseguito sotto anestesia generale e con ventilazione selettiva, è stato reso possibile grazie all’expertise di Salvatore Quarta e dell’équipe di anestesia pediatrica, che hanno garantito un controllo preciso delle funzioni vitali del paziente durante l’operazione.
Dopo un breve periodo di osservazione intensiva e un risveglio controllato, il bambino è stato trasferito in degenza ordinaria e sottoposto a una terapia specifica mirata all’eliminazione del parassita, volta a prevenire recidive.
Il successivo decorso post-operatorio è stato favorevole, caratterizzato da un efficace controllo del dolore e da una rapida ripresa delle condizioni generali.
Questa vicenda sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce, di una collaborazione interdisciplinare e di un approccio terapeutico personalizzato per affrontare patologie rare e complesse, garantendo ai piccoli pazienti la migliore possibilità di guarigione.





