Il 6 dicembre, Bari si appresta a celebrare il suo santo patrono, San Nicola, con una solenne funzione religiosa che trascende i confini diocesani.
A presiedere la Messa Pontificale, un evento di profonda importanza per la comunità ecclesiale e civile, sarà il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Italiana, Monsignor Giuseppe Baturi, arcivescovo metropolita di Cagliari.
L’annuncio, comunicato dall’arcivescovo di Bari-Bitonto, Monsignor Giuseppe Satriano, sottolinea il significato di questa presenza, interpretandola come un segnale tangibile di comunione tra l’arcidiocesi barese e la Chiesa italiana nel suo complesso.
La scelta di Monsignor Baturi, figura di spicco nella gerarchia ecclesiastica nazionale, non è casuale.
Essa riflette il ruolo cruciale che San Nicola riveste non solo per la città di Bari, ma per l’intera area mediterranea, un crocevia di culture e tradizioni religiose.
La sua figura, custode di gesti di carità e testimone di una fede incrollabile, continua a ispirare e a unire persone di diversa provenienza.
L’evento rappresenta un’opportunità preziosa per l’arcivescovo Satriano di rafforzare il dialogo interecclesiale, in particolare con le Chiese sorelle d’Oriente, con un focus particolare sulla Chiesa ortodossa.
Il culto di San Nicola, figura venerata anche nelle comunità ortodosse, offre un terreno fertile per la promozione di un dialogo costruttivo, volto a superare divisioni storiche e a favorire una comprensione reciproca.
In un contesto globale segnato da conflitti e tensioni, il messaggio di San Nicola, intriso di pace, generosità e perdono, assume un’importanza ancora maggiore.
La celebrazione del 6 dicembre, con la presenza di Monsignor Baturi, si configura quindi come un’occasione privilegiata per riflettere sull’impegno della Chiesa a favore della pace, della giustizia sociale e della riconciliazione tra i popoli, guardando all’eredità spirituale di San Nicola come fonte di ispirazione e guida.
La presenza del Segretario Generale della CEI enfatizza la rilevanza nazionale e internazionale della festa, elevandola a simbolo di unità e speranza per il futuro.






