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mercoledì 19 Novembre 2025

Bekaert Sardegna: Futuro a Rischio, Urge Reindustrializzazione

Un Futuro Incerto per Bekaert Sardegna: Tra Reindustrializzazione, Investimenti e Tutela del LavoroLa vertenza Bekaert in Sardegna si presenta come una sfida cruciale per il futuro industriale del territorio, richiedendo un’azione decisa e coordinata a livello governativo, regionale e sindacale.

L’annuncio della cessione del sito di Assemini e l’avvio di un percorso di reindustrializzazione sollevano preoccupazioni profonde, alimentate da un quadro produttivo europeo in difficoltà e da un utilizzo del sito sardo attestatosi attorno al 60%, con previsioni di ulteriore contrazione.

I sindacati Fiom Cgil, Fsm Cisl e Uilm Uil, a seguito di un tavolo di confronto con i vertici aziendali presso il Mimit, hanno espresso la necessità impellente di un intervento governativo mirato ad attrarre investitori strategici, capaci di garantire un nuovo impulso all’area industriale e di salvaguardare il tessuto socio-economico locale.

La reindustrializzazione non può essere un mero esercizio formale, ma deve tradursi in un progetto industriale solido, caratterizzato da investimenti tangibili, definite cronoprogrammi e, soprattutto, garanzie concrete per l’occupazione.
La gravità della situazione è stata riconosciuta sia dal Mimit che dalla Regione, con l’impegno a scongiurare licenziamenti nel periodo di transizione coperto dagli ammortizzatori sociali.
Tuttavia, l’assenza di proposte concrete da parte dell’azienda rende imprescindibile un’azione governativa proattiva.
Non si tratta solo di preservare posti di lavoro, ma di riqualificare l’impianto, modernizzandolo e rendendolo competitivo nel contesto globale, valorizzando al contempo le competenze e l’esperienza del personale locale.

La discussione non si limita all’immediato impatto su Assemini; essa incarna una questione di portata più ampia, che riguarda la capacità della Sardegna di attrarre investimenti, generare sviluppo e contrastare lo spopolamento.

L’immagine della Sardegna non può essere quella di un territorio dove il lavoro è merce sacrificabile per rendere più appetibile un asset produttivo.

L’unità sindacale ribadisce la necessità di un approccio trasparente e partecipativo, escludendo percorsi opachi e richiedendo chiarezza su ogni fase del processo di reindustrializzazione.

La mobilitazione sindacale rimane un’opzione concreta qualora non si ottengano risposte adeguate e tempi certi.

È imperativo che il Governo nazionale, la Regione Sardegna e le parti sociali collaborino strettamente per definire una strategia di sviluppo industriale che ponga al centro la tutela del lavoro, l’innovazione tecnologica e la creazione di valore per il territorio.
La sfida Bekaert rappresenta un banco di prova cruciale per il futuro della Sardegna e per la credibilità della politica economica nazionale.
La resilienza del tessuto produttivo sardo dipende dalla capacità di trasformare questa vertenza in un’opportunità di crescita e di progresso.

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