Il Comune di Udine presenta il suo Bilancio di Genere, un’iniziativa innovativa promossa in collaborazione con l’associazione Period Think Tank e un team interno all’amministrazione, segnando un passo significativo verso una governance più equa e consapevole.
Lo strumento non si limita a una mera revisione contabile, ma rappresenta un profondo cambio di paradigma nell’approccio all’amministrazione pubblica, abbandonando la presunzione di neutralità a favore di un’analisi intersezionale volta a decostruire disuguaglianze spesso celate dietro facciate di politiche apparentemente imparziali.
Udine, città a prevalenza femminile (52,8%), si confronta con sfide demografiche complesse, caratterizzate da un invecchiamento progressivo della popolazione e da una distribuzione iniqua delle responsabilità di cura, che gravano in misura preponderante sulle donne.
L’analisi rivela una dicotomia interessante: sebbene le donne residenti tra i 25 e i 49 anni mostrino livelli di istruzione superiori a quelli degli uomini (46,4% di laureate), il tasso di occupazione femminile si attesta al 47,7%, evidenziando un ostacolo persistente all’effettiva parità di opportunità nel mercato del lavoro.
La presenza di casalinghe, che rappresentano il 12,6% della popolazione femminile, solleva ulteriori interrogativi sugli effetti a lungo termine sulla sicurezza economica e l’autonomia delle donne.
La riclassificazione del bilancio comunale 2024 mette in luce come una quota consistente della spesa pubblica (circa il 60%, pari a 65,7 milioni di euro) sia indirettamente influenzata da dinamiche di genere.
Questa cifra ingente comprende investimenti cruciali nei servizi socio-assistenziali, veri e propri pilastri del welfare cittadino, un impegno di 38 milioni di euro.
Ulteriori risorse sono destinate ai servizi educativi per la prima infanzia (5,5 milioni di euro), a supporto delle famiglie e promuovendo l’uguaglianza di genere fin dalla più tenera età, e all’assistenza per la terza età e l’assistenza domiciliare (oltre 3 milioni di euro), riconoscendo l’importanza di un sostegno adeguato per le persone anziane, spesso donne, e alleviando il carico di cura sulle famiglie.
La spesa diretta, sebbene inferiore in termini numerici (281.889 euro), assume un significato strategico.
Un importo considerevole (214.440 euro) è destinato al Centro antiviolenza Zero Tolerance, un segnale tangibile dell’impegno del Comune nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere.
L’aumento del 40% delle richieste di emergenza nel 2024 sottolinea la crescente necessità di servizi di supporto specializzati e la complessità del fenomeno.
L’adozione di questo strumento, che colloca il Comune di Udine tra i soli 20 in Italia su 8.000 ad averlo implementato, testimonia un approccio lungimirante e un impegno concreto verso la promozione dell’equità di genere.
Il sindaco Alberto Felice De Toni e l’assessora alle Pari Opportunità, Arianna Facchini, hanno sottolineato come il welfare comunale rappresenti già un importante strumento di equità, ma che vi è ancora del lavoro da fare per trasformare politiche apparentemente neutre in scelte strutturalmente orientate alla parità.
L’obiettivo è non solo redistribuire risorse, ma decostruire i presupposti e le logiche che sottendono le politiche pubbliche, promuovendo una cultura dell’equità e dell’inclusione che permei ogni aspetto della vita cittadina.
Il Bilancio di Genere si configura dunque come un punto di partenza, un’opportunità per ripensare il futuro del welfare comunale e costruire una società più giusta e paritaria per tutti.






