Bora Impetuosa: Allerta Vento e Rischio Valanghe in Friuli Venezia Giulia

La costa triestina e l’area adriatica friulana sono sottoposte all’influenza di una Bora intensa e persistente, un fenomeno meteorologico complesso determinato dall’interazione di sistemi barici di ampia scala.

Un’area di depressione nel Mediterraneo, in contrasto con un robusto anticiclone est-europeo, genera un flusso di correnti fredde e secche che si riversano sul territorio, manifestandosi con venti impetuosi.
Le previsioni indicano che questa configurazione atmosferica persisterà almeno fino a domani, con raffiche che potranno superare i 120 km/h a Trieste e in mare aperto, e mantenersi attorno ai 100-110 km/h lungo la fascia costiera.
Questa Bora non è un evento isolato, ma una caratteristica intrinseca del clima di questa regione, sebbene l’intensità attuale si ponga al limite superiore della media stagionale.

I venti, provenienti da est-nordest, si incanalano lungo la conformazione orografica della costa, amplificando la loro velocità e creando condizioni potenzialmente pericolose.

Le misurazioni odierne hanno già registrato velocità medie orarie superiori ai 68 km/h a Monfalcone, con raffiche che hanno superato i 108 km/h, mentre a Trieste i valori medi hanno raggiunto i 76 km/h con raffiche che hanno toccato i 109 km/h, e sulla Boa Paloma, in mare aperto, si sono misurati 81 km/h medi orari e 103 km/h di raffiche.

L’afflusso di aria fredda è accompagnato da precipitazioni sparse, generalmente deboli o moderate, che contribuiscono a saturare il manto nevoso presente in alta quota.

Le segnalazioni alla Sala Operativa Regionale e al NUE 112 testimoniano l’impatto di questi venti: recinzioni divelte, alberi caduti e disagi diffusi in diversi comuni della regione, evidenziando la necessità di massima prudenza.
Il bollettino neve solleva inoltre preoccupazioni riguardo al rischio valanghe.
L’accumulo di neve fresca, spesso ventata, presenta una scarsa coesione con gli strati nevosi sottostanti, soprattutto sui pendii ripidi e ombreggiati, dove le condizioni di stabilità sono compromesse.

L’effetto del vento, che modella la neve creando lastroni instabili, aggrava ulteriormente il rischio, rendendo cruciale l’astensione da escursioni in alta quota e l’attenzione a qualsiasi segnale di cedimento del manto nevoso.

La combinazione di vento forte, precipitazioni e neve fresca crea una situazione complessa che richiede una costante monitoraggio e un’elevata consapevolezza da parte di tutti i fruitori della montagna.

- pubblicità -
- Pubblicità -
- pubblicità -
Sitemap