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sabato 8 Novembre 2025

Brescia: Inchiesta Poggi, Tabulati Sotto Accusa, Nuovo Colpo di Scena

L’inchiesta giudiziaria in corso a Brescia, incentrata sulle presunte irregolarità in atti giudiziari che vedono coinvolto l’ex procuratore di Pavia, Mario Venditti, assume contorni sempre più complessi e si estende a figure chiave nel caso Poggi.

Un elemento cruciale dell’indagine è l’acquisizione dei tabulati telefonici degli ultimi sei anni di tre carabinieri in pensione, precedentemente parte della squadra di pubblica accusa sotto la guida di Venditti, una mossa investigativa motivata dalla necessità di ricostruire dinamiche processuali e potenziali condotte illecite.
Il fulcro dell’accusa riguarda la presunta manipolazione di un procedimento giudiziario volto a scagionare un amico stretto di Marco Poggi, fratello della giovane Chiara, assassinata a Garlasco il 13 agosto 2007.

La gravità delle accuse si alimenta di un pizzino rinvenuto presso l’abitazione di Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio, ora nuovamente sotto inchiesta per l’omicidio di Chiara, recante la stringata frase “Venditti gip archivia X 20, 30, euro cosa succede?”.
Tale ritrovamento, unito ad altre evidenze emerse, ha portato il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano, unitamente alla Guardia di Finanza bresciana, a richiedere l’accesso ai dati tabulari di Silvio Sapone, Giuseppe Spoto e Antonio Scoppetta, questi ultimi già condannati nell’ambito del procedimento ‘Clean 2’.

La richiesta di accesso ai tabulati, giustificata dal regime speciale di conservazione dei dati previsto per reati di particolare gravità (come omicidio, associazione mafiosa o terrorismo), mira a chiarire alcune incongruenze relative alle modalità di notifica della convocazione di Andrea Sempio nel 2017.

L’ipotesi è che l’amico storico di Marco Poggi fosse a conoscenza anticipata delle domande che gli sarebbero state poste durante l’interrogatorio, suggerendo una potenziale compromissione dell’equità del processo.
L’indagine non si limita quindi a esaminare la presunta corruzione di Venditti, ma tenta di ricostruire un quadro più ampio, che coinvolge figure di spicco nell’apparato giudiziario e che solleva interrogativi profondi sulla condotta delle indagini originarie e sulla possibilità di un’occultamento di informazioni cruciali.

L’analisi dei tabulati telefonici rappresenta uno strumento investigativo fondamentale per tracciare connessioni, identificare possibili collusione e, in ultima analisi, fare luce su un caso che, a distanza di anni, continua a tormentare l’opinione pubblica e a generare dubbi sulla giustizia amministrata.

L’acquisizione e l’analisi di questi dati potrebbero rivelare nuove piste investigative e portare a una revisione completa della vicenda, con implicazioni potenzialmente rilevanti per tutti i soggetti coinvolti.

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