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sabato 15 Novembre 2025

Caccia illegale a Brescia: scoperto sistema crudele per catturare uccelli

In un contesto di profonda preoccupazione per la conservazione della biodiversità, un episodio di caccia illegale ha portato alla luce un sistema sofisticato e crudele nel territorio di Vallio Terme, in provincia di Brescia.

Un uomo di 78 anni, residente in zona, è stato colto in flagranza dai Carabinieri Forestali di Gavardo mentre utilizzava una rete di dimensioni considerevoli, superiore ai cento metri, per catturare uccelli selvatici in un’area boschiva.
L’operazione dei militari non si è limitata alla semplice interruzione dell’attività illecita.
Ha rivelato un impianto di uccellagione strutturato e complesso, che testimonia una preparazione meticolosa e una profonda violazione delle normative sulla tutela della fauna selvatica.

L’anziano individuo, nonostante le difficoltà motorie, aveva concepito un sistema ingegnoso per raggiungere aree impervie del bosco, impiegando corde e funi per superare ostacoli naturali e posizionare la rete in punti strategici.

Il bilancio dell’intervento è allarmante.

Oltre a tre pettirossi ancora vivi, liberati immediatamente, i Carabinieri hanno sequestrato dieci esemplari di richiami vivi, tra cui passere scopaiole, merli e frosoni.
Questi uccelli, probabilmente destinati a essere utilizzati come esca per attirare altre specie, rappresentano una ulteriore manifestazione della crudeltà insita in questa pratica illegale.

La scoperta di una gabbia-trappola contenente le carcasse di un picchio rosso e di un merlo, utilizzate come esca, sottolinea la premeditazione e la spietatezza dell’azione.

Ulteriori accertamenti effettuati presso l’abitazione dell’uomo hanno portato al rinvenimento di ben 46 trappole, elemento che conferma l’ampiezza e la persistenza dell’attività illecita.

L’insieme del materiale sequestrato, comprendente reti, richiami, trappole e carcasse, è stato posto a disposizione delle autorità giudiziarie per le opportune analisi e valutazioni.
L’uomo è stato denunciato e ora dovrà rispondere delle accuse relative alla violazione della normativa sulla caccia e sulla protezione della fauna selvatica.
Questo episodio solleva interrogativi profondi sulla necessità di rafforzare i controlli e di promuovere una maggiore sensibilizzazione verso la tutela del patrimonio naturalistico.

La conservazione della biodiversità non è solo una questione di rispetto delle leggi, ma un imperativo etico che riguarda l’intera comunità e che richiede un impegno costante e condiviso.
L’azione dei Carabinieri Forestali rappresenta un segnale importante, ma è fondamentale che sia supportata da un cambiamento culturale che riconosca il valore intrinseco della natura e la necessità di proteggerla per le generazioni future.

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