Cagliari, Gulisano Processo: l’ombra del movente economico

Il 4 marzo si aprirà a Cagliari un processo denso di dolore e interrogativi, che vedrà Claudio Gulisano, 44 anni, imputato per il brutale omicidio dei genitori, Luigi Gulisano e Marisa Dessì, rispettivamente 79 e 82 anni.
L’udienza preliminare, presieduta dal Giudice dell’Udienza Preliminare Marco Mascia, ha convalidato la richiesta d’azione penale avanzata dal Procuratore della Repubblica Rossana Allieri, culminando in un rinvio a giudizio che segna una tappa cruciale nelle indagini condotte dai Carabinieri.

Durante la composizione dell’aula, l’imputato, assistito dall’avvocato Luigi Sanna, ha mantenuto un atteggiamento elusivo, evitando lo sguardo dei familiari presenti, tra cui il fratello Davide, rappresentato dall’avvocato Gianluca Aste, che è stato ammesso come parte civile, testimoniando il profondo coinvolgimento emotivo nella vicenda.
L’accusa, basata su un’indagine complessa e meticolosa, configura un quadro drammatico: Claudio Gulisano è accusato di duplice omicidio aggravato, perpetrato il 4 dicembre scorso all’interno dell’appartamento dei genitori in via Ghibli, nel quartiere del Sole.
La dinamica, ricostruita attraverso perizie medico-legali che hanno escluso l’ipotesi di avvelenamento, rivela un’aggressione violenta, con la madre soffocata e il padre strangolato.

Il movente, secondo la ricostruzione della Procura, si radica in una complessa situazione finanziaria.
L’eredità immobiliare dei coniugi Gulisano Dessì rappresentava, per l’imputato, una potenziale soluzione ai suoi problemi economici, esacerbati dal fallimento di un supermercato precedentemente donatogli dal padre.
Questa situazione, unita a prelievi fraudolenti effettuati tramite la piattaforma di home banking dei genitori per un ammontare di circa ventimila euro, ha reso il figlio il principale sospettato.
Le prove a carico di Claudio Gulisano si presentano molteplici e convergenti: testimonianze cruciali, un video che lo inquadra nei pressi dell’abitazione nel momento in cui il suo alibi risulta incompatibile, e l’analisi dettagliata del contenuto dei telefoni cellulari, sia suoi che dei genitori, che ha rivelato elementi significativi per la ricostruzione della sequenza degli eventi.
L’indagine, improntata su rigorosi accertamenti tecnici e sull’approfondimento delle relazioni familiari, ha portato alla luce un quadro di difficoltà economiche, fragilità relazionali e un progressivo deterioramento dei rapporti tra il figlio e i genitori, culminati in un gesto di inaudita violenza che ha sconvolto la comunità cagliaritana.

Il processo si preannuncia lungo e complesso, con la necessità di approfondire le motivazioni che hanno spinto Claudio Gulisano a compiere un atto così estremo e di accertare la sua responsabilità penale.

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