A dicembre, la Calabria si configura come un fulcro di spesa alimentare a livello nazionale, con circa 565 milioni di euro destinati a prodotti alimentari e bevande, un valore che rappresenta il 3,2% del totale nazionale.
Questo picco di consumi, in particolare accentuato durante le festività natalizie, concentra il 10% delle vendite annuali del settore alimentare regionale, superando significativamente la media mensile.
Questa dinamica, analizzata dall’Osservatorio Mpi di Confartigianato Imprese Calabria, sottolinea il ruolo cruciale dell’artigianato alimentare come motore economico e culturale per la regione.
L’impronta dell’artigianato alimentare calabrese si riflette anche nella sua distribuzione territoriale: Cosenza guida con 213 milioni di euro, seguita da Reggio Calabria (154 milioni), Catanzaro (104 milioni), Crotone (49 milioni) e Vibo Valentia (45 milioni).
Questa capillare presenza testimonia l’importanza del settore in ogni provincia della regione.
A livello produttivo, il comparto alimentare, delle bevande e della ristorazione (codici Ateco 10, 11 e 56) vanta una solida base di 2.694 imprese artigiane attive, che impiegano 8.503 addetti.
Questo settore rappresenta un’incidenza significativa (11,6%) rispetto al totale delle imprese artigiane regionali, posizionando la Calabria al secondo posto a livello nazionale per questo indicatore.
L’artigianato alimentare assorbe anche il 16,5% degli addetti totali del settore artigianale regionale.
Tuttavia, la vera forza del settore emerge dall’analisi dell’impatto occupazionale: gli addetti dell’artigianato alimentare, delle bevande e della ristorazione costituiscono il 2,9% del totale degli addetti nell’economia calabrese, un dato che proietta la regione al vertice nazionale e ben al di sopra della media nazionale (1,3%).
Le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia si distinguono per risultati particolarmente elevati in questo contesto.
L’andamento del fatturato, nei primi nove mesi del 2025, evidenzia una resilienza e una vitalità notevoli.
A livello nazionale, il settore alimentare ha registrato una crescita del 5,4% su base annua, contrastando la sostanziale stagnazione della manifattura complessiva.
Proiettando questi dati sulla realtà calabrese, si stima un fatturato complessivo di 517 milioni di euro per l’artigianato alimentare, delle bevande e della ristorazione, pari all’1,6% del totale nazionale.
Reggio Calabria e Cosenza contribuiscono in maniera preponderante a questo risultato.
Un capitolo fondamentale è rappresentato dall’export.
Tra luglio 2024 e giugno 2025, le esportazioni calabresi di alimentari e bevande hanno raggiunto i 391 milioni di euro, incidendo per il 44,9% sull’export manifatturiero regionale – un dato senza precedenti in Italia.
La crescita delle esportazioni, nel primo semestre del 2025, si attesta all’8,6%, con performance eccezionali per le province di Vibo Valentia (+33,9%) e Reggio Calabria (+16,2%).
Il successo dell’artigianato alimentare calabrese è strettamente legato alla qualità delle sue produzioni.
La regione vanta un ricco patrimonio di prodotti agroalimentari riconosciuti a livello europeo (21 DOP e IGP) e un vasto assortimento di Prodotti Agroalimentari Tradizionali (PAT), testimonianza di tecniche di lavorazione tramandate di generazione in generazione.
Questo capitale immateriale rappresenta un elemento distintivo del “Made in Calabria” e un potente fattore di attrazione sui mercati globali, consolidando la posizione della regione come eccellenza nel panorama agroalimentare italiano.






