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Calabria, una voce per la comunità arbëreshë: nasce una storica programmazione.

La Calabria si appresta a inaugurare un’iniziativa di inedita rilevanza culturale e sociale: una programmazione radio-televisiva interamente dedicata alla comunità arbëreshë, segnando una pietra miliare nell’impegno delle istituzioni italiane verso la tutela delle minoranze linguistiche storiche.
Questa iniziativa pionieristica, la prima regione a statuto ordinario ad intraprenderla, nasce da una convenzione tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri, attraverso il Dipartimento per l’informazione e l’editoria, e la Rai, e si configura come un atto concreto di attuazione della Legge 482/1999, affiancandosi al Contratto di Servizio Nazionale che garantisce spazi e risorse per la salvaguardia delle identità linguistiche minoritarie.

La programmazione, che prenderà il via a metà settembre, si estenderà per un periodo di tredici mesi, con l’obiettivo ambizioso di non solo comunicare, ma di riaccendere l’attenzione sul patrimonio immateriale arbëreshë, un mosaico di tradizioni orali, musiche, danze, cibi e saperi tramandati attraverso i secoli.
L’iniziativa rappresenta un’opportunità straordinaria per restituire voce a una comunità che, pur radicata nel territorio calabrese da oltre sei secoli, spesso fatica a trovare piena espressione nel panorama culturale nazionale.
“Siamo orgogliosi di questa primazia,” ha dichiarato Massimo Fedele, direttore della sede regionale Rai Calabria, sottolineando l’importanza di un’offerta televisiva e radiofonica che vada oltre la logica dell’audience e che si ponga come veicolo di conoscenza e di valorizzazione.
L’impegno della Rai, in questo contesto, si configura come un servizio pubblico essenziale, un dovere istituzionale volto a favorire l’inclusione e a promuovere la diversità culturale.

L’iniziativa ha suscitato l’entusiasmo anche della comunità albanese, rappresentata dall’ambasciatrice Anila Bitri Lani, che ha espresso, attraverso la console onoraria Anna Madeo, la profonda gratitudine per un gesto che va al di là del semplice riconoscimento culturale.

“Questo segna un punto di svolta,” ha affermato l’ambasciatrice, “non solo per gli arbëreshë, ma per l’intera Italia e per la diaspora italo-albanese.
Si tratta di un investimento nel futuro, un atto di tutela della memoria che rafforza l’identità e l’appartenenza, e che unisce le comunità albanesi nel mondo.
“La programmazione televisiva, trasmessa ogni domenica, si concentrerà sulle realtà locali, esplorando le peculiarità di ciascuna delle circa cinquanta comunità arbëreshë sparse in tutto il territorio regionale.

Il programma radiofonico, invece, offrirà una panoramica più ampia e quotidiana, dal lunedì al venerdì, con repliche nel weekend, dedicando spazio a ogni sfaccettatura della cultura arbëreshë, dalle storie di vita alle testimonianze degli anziani, dalle celebrazioni religiose alle feste tradizionali, con un’attenzione particolare alla trasmissione del lessico e alla promozione della lingua arbërisht, un tesoro linguistico che rischia l’estinzione.

L’obiettivo ultimo è quello di creare un ponte tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, per garantire che la voce degli arbëreshë continui a risuonare nel tempo.

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