L’imminente data del 18 dicembre segna un punto di transizione per l’amministrazione regionale delle Marche, con la prevista decadenza dall’incarico che ricopre attualmente Paolo Calcinaro, assessore alla Sanità.
La decisione, presa in un contesto di complesse valutazioni procedurali e politiche, è stata annunciata a margine dell’evento di presentazione del passaggio della fiamma olimpica ad Ancona, un momento di celebrazione che contrasta con le delicate implicazioni della questione.
La necessità di conciliare gli impegni di assessore regionale e sindaco di Fermo, un ruolo che Calcinaro continuerà a svolgere fino alle elezioni comunali previste per la primavera del 2026, ha generato un acceso dibattito.
Alcuni esponenti politici avevano sollecitato una rapida risoluzione della questione, adducendo la necessità di evitare conflitti d’interesse derivanti dalla compresenza di due incarichi pubblici.
Altri, invece, avevano espresso preoccupazione per i costi che un Consiglio ad hoc dedicato esclusivamente alla procedura di decadenza avrebbe comportato per le casse pubbliche, suggerendo di integrare la decisione in un’occasione formale già prevista.
La scelta di combinare la discussione sulla decadenza con un altro Consiglio riflette un tentativo di bilanciare le diverse sensibilità in gioco, evitando al contempo sprechi di risorse comunitarie.
L’assessore Calcinaro, eletto con un ampio consenso popolare nella lista civica “Marchigiani per Acquaroli”, con un significativo numero di preferenze (9.311), ha sottolineato come la questione della doppia carica sia un tema ricorrente nella vita amministrativa, trasversale alle diverse orientamenti politici.
Nonostante ciò, Calcinaro ha evidenziato come il caso di Fermo assuma una connotazione particolare, caratterizzata da un’intensità emotiva e polemica che lo rende eccezionale nel panorama regionale.
Questa “cattiveria”, come l’assessore l’ha definita, suggerisce che la questione non si limita a una semplice necessità di adempimento formale, ma rispecchia dinamiche più complesse legate alla politica locale e alle rivalità personali.
L’evento sottolinea, in ultima analisi, la fragilità della fiducia pubblica e la necessità di trasparenza e responsabilità da parte dei rappresentanti eletti.







