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Carceri Marche: Nobili denuncia sovraffollamento e carenze sanitarie

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La tutela della salute all’interno degli istituti penitenziari delle Marche rappresenta un imperativo etico e un dovere istituzionale, un punto di convergenza tra diritti fondamentali e responsabilità della collettività.
L’iniziativa del consigliere regionale Andrea Nobili, esponente di Alleanza Verdi e Sinistra e figura di riferimento per i diritti dei detenuti, testimonia un impegno concreto in questo senso, traducendosi in un ciclo di ispezioni nei sei penitenziari regionali.
La visita alla Casa Circondariale di Ancona-Montacuto ha immediatamente messo a fuoco una complessa rete di criticità, che trascendono la semplice gestione della popolazione carceraria.

La struttura di Ancona-Montacuto, pesantemente sovraffollata, accoglie 336 detenuti, superando di gran lunga la capienza regolamentare di 256 posti.

Questa condizione di affollamento, esacerbata dalla presenza di un’elevata percentuale di stranieri (139 su 336) e di detenuti ad alta sicurezza (80), crea un ambiente intrinsecamente stressante e potenzialmente pericoloso.
Il personale della Polizia Penitenziaria, con 143 unità rispetto a un organico previsto di 175, si trova a operare in condizioni di carenza, rendendo ancora più difficile garantire un adeguato livello di sorveglianza e assistenza.

L’analisi delle vulnerabilità sanitarie rivela una realtà ancora più preoccupante.
Circa il 10% della popolazione detenuta necessita di cure per tossicodipendenza, mentre un numero significativo di individui presenta problematiche di salute mentale, spesso non adeguatamente affrontate.

La carenza di specialisti, in particolare di dermatologi, limita l’accesso a cure essenziali.

L’imminente apertura di un’articolazione psichiatrica destinata a 14 persone con elevata fragilità clinica solleva interrogativi cruciali sulla capacità della sanità regionale di fornire il personale, le competenze e la continuità assistenziale necessari per gestire una struttura così delicata.

Questa iniziativa, sebbene potenzialmente positiva, rischia di trasformarsi in un fallimento se non supportata da risorse adeguate e da un’organizzazione efficiente.

Oltre alle emergenze sanitarie immediate, il consigliere Nobili ha sottolineato l’importanza di garantire la stabilità finanziaria degli interventi socio-educativi e di reinserimento previsti dalla legge regionale 28/2008.
La natura intermittente dei finanziamenti compromette la continuità dei programmi, ostacolando la possibilità di pianificare interventi strutturali e duraturi.

L’assenza di una struttura penitenziaria nell’area maceratese crea un effetto domino, sovraccaricando il carcere di Ancona-Montacuto e limitando la capacità di offrire percorsi di riabilitazione mirati.
Il programma di visite continuerà a Pesaro, Fossombrone, Ancona Barcaglione, Fermo e Ascoli Piceno, con l’obiettivo di fornire un quadro completo delle condizioni dei penitenziari marchigiani e di sollecitare interventi mirati.

L’iniziativa del consigliere Nobili non si limita a un mero controllo formale, ma si configura come un atto di responsabilità politica, volto a promuovere un sistema penitenziario più umano, efficiente e orientato alla reale riabilitazione dei detenuti, nel rispetto dei loro diritti fondamentali e nell’interesse della società intera.

Si tratta di un appello a una visione più ampia, che consideri la detenzione non come una mera privazione della libertà, ma come un’opportunità per favorire la reintegrazione e prevenire la recidiva.

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